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Titoli professionali per il trasporto pubblico in laguna


Entro metà ottobre 2015 il Consiglio dei Ministri discuterà l’approvazione del Decreto Legislativo sui titoli professionali della laguna per il solo trasporto pubblico a seguito della delega al Governo con il decreto Salva Italia del 2011.

Il decreto è sostenuto esclusivamente da ACTV (Azienda del Consorzio Trasporti Veneziano) avendo ricevuto parere contrario dai dirigenti del Dipartimento Navigazione marittima ed interna del Ministero dei Trasporti e del Comando Generale delle Capitanerie di Porto. L’iter è poi proseguito presso l’Ufficio Legislativo del Ministero.

Il decreto affronta in modo fuorviante la specificità di Venezia: qualora dovesse ritenersi opportuna una revisione dei titoli professionali spendibili nella laguna, dovrebbe operarsi a tutto campo non limitandosi al solo trasporto pubblico locale lagunare.

Attualmente il provvedimento viene discusso esclusivamente tra gli uffici legali di ACTV e l’Ufficio Legislativo del Ministero: ne conseguirebbe il discutibile risultato di dar vita a navi marittime provviste di equipaggi muniti di “nuove patenti e qualifiche” prive di qualsivoglia logica di semplificazione e di integrazione rispetto alle attuali disposizione normative.

Una decisione che, oltre a dequalificare il percorso formativo di chi ha già acquisito titoli marittimi attraverso corsi di formazione e continui aggiornamenti, implica deficit di sicurezza in quanto la navigazione marittima segue una formazione e normative diverse dalla navigazione interna.

Contrari all’introduzione di un simile provvedimento sono ANITraV (Associazione Nazionale Imprese Trasporto Viaggiatori), ACNL (Associazione Capitani Navigazione Lagunare Venezia), Collegio Nazionale Capitani Lungo Corso & Macchina e UGL (Unione Regionale del Lavoro). Della vicenda è stato informato anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, al quale è stato chiesto un incontro con lettera datata 10 settembre 2015.
«La precedente amministrazione comunale aveva demandato il compito istituzionale di discutere il Decreto alla sua società ACTV a nostro avviso in palese conflitto d’interesse – spiega nella missiva il firmatario Lorenzo Boscolo, presidente ACNL – Per questo vogliamo essere certi che l’attuale amministrazione sia correttamente informata di quanto sta succedendo».

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