Secondo Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, è arrivato il momento di guardare in faccia la realtà, e, anche nell’interesse dei migranti che rischiano ogni giorno di “veder mutare la strada della speranza, in strada della morte” è indispensabile congelare a tempo indeterminato la Convenzione Tir, che consente il transito doganale internazionale in totale esenzione di controlli, “teoricamente, ma molto teoricamente“ sostituiti dalla sigillatura del carico.
Questa Convenzione, alla quale hanno aderito una settantina di Paesi a livello internazionale, ha svolto un ruolo importante nella facilitazione degli scambi e dei trasporti internazionali, innanzi tutto in Europa, e più recentemente anche fra l’Europa e le zone confinanti. Ma le trasformazioni geopolitiche, che stanno travolgendo Africa, Medio Oriente, Mediterraneo ed est europeo, nonché il rischio terrorismo hanno – sottolinea Longo – sgretolato le fondamenta sulle quali la Convenzione si reggeva”.
Attualmente, circa la metà dei Paesi aderenti alla Convenzione TIR sono inclusi nello Spazio Economico Europeo, e il regime TIR che consente l'ingresso di merci dai Paesi extracomunitari con veicoli industriali sigillati rappresenta uno strumento non solo superato ma, per molti aspetti, pericoloso. “È noto – denuncia Longo - che la Convenzione TIR ha rappresentato in molte frontiere un comodo alleato per frodi e contrabbando; oggi l’emergenza migranti e il rischio terrorismo rendono inevitabile, piaccia o non piaccia, una sola scelta: fermare i TIR in dogana e rip