Il risultato? Spesso impossibilità palesi a gestire, efficientemente e in sicurezza, i servizi richiesti. La cronaca di questi giorni ci offre una casistica ricca di aneddoti e indiscrezioni come, nel caso di Carpi, nel modenese, dove un autista di scuolabus ha perso la via per la scuola ed è stato soccorso in extremis da mamme disperate, oppure di “reclutamenti” di pensionati, ex autisti, a cui viene proposta una paga giornaliera, in nero, di 30 euro per svolgere il servizio.
Sulla carta i documenti e le credenziali delle aziende aggiudicatarie sono inappuntabili ma poi le procedure, le prassi e i servizi mostrano il fianco ai ribassi che superano anche il 30-40%. Afferma Cinzia Franchini, presidente nazionale della CNA-Fita
“Il risultato di questa filiera al ribasso è l’impossibilità di garantire la sicurezza della tipologia particolare di utenza, i bambini, e parallelamente il rischio di chiusura d’imprese locali che fino ed oggi hanno garantito occupazione qualificata e diffusa sul territorio. Inoltre in questo tipo di situazione il pericolo che si infiltrino capitali e interessi malavitosi è altissimo.
Lo stesso è già accaduto in settori come quello dell’edilizia o del trasporto merci dove sul fronte dei prezzi e delle tariffe hanno predominato le logiche ribassiste con le conseguenze, oggi a distanza di anni, visibili a tutti”. Conclude la Franchini: “I sindaci non possono essere i capri espiatori di questa situazione. Occorrerebbe invece un confronto politico serio che consenta di riflettere su quanto mettere in atto per fornire soluzioni a questo preoccupante stato delle cose”.