Alla kermesse gastronomica, non poteva mancare il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop (vi fanno parte i produttori del Basso Lazio, del Foggiano oltre quelli di Caserta, Salerno e Napoli) che al Bufala Fest presidierà un laboratorio caseario allestito per l’occasione e si occuperà della promozione e divulgazione di quello che è uno dei prodotti più conosciuti, controllati (è sottoposta ad oltre 20mila controlli all’anno) e amati dai gourmand di tutto il mondo. E che pertanto potrebbe ben figurare nel novero degli alimenti salutistici della Dieta Mediterranea per il suo contenuto di lattosio inferiore a quello di altri prodotti ad alta digeribilità.
E, pertanto, meno calorico degli altri formaggi. “Abbiamo accettato con piacere di presenziare al Bufala Fest -commenta Domenico Raimondo, presidente del Consorzio- intanto per la natura stessa della manifestazione, dedicata appunto alla filiera bufalina. E poi anche perché si svolge a Napoli, mercato strategico e simbolo stesso dell’intera Campania ”. Oltre alla normale attività di divulgazione, al Bufala Fest il Consorzio darà vita a un momento spettacolare: un mastro casaro si esibirà, per la prima volta di fronte a un pubblico tanto numeroso, nella filatura e mozzatura dal vivo. Un modo per mostrare a migliaia di persone una delle fasi più belle e tradizionali dell’intero processo produttivo, un momento dove si fondono mirabilmente tecnica e tradizione e che pochi fortunati hanno avuto l’opportunità di vedere “live”.
Ma l’oro bianco Dop sarà protagonista anche nei 36 stand espositivi, nei laboratori, durante i convegni e come ingrediente nelle sezioni “Pizza Gourmet” e “Cucina Primordiale”. Senza dimenticare il ruolo della carne bufalina, un vero tesoro gastronomico dagli altissimi valori salutistici in quanto povera di colesterolo e nutrizionali, ancora tutto da scoprire. “Il Bufafa Fest -spiegano Renato Rocco e Luca Staempfli, promotori dell’iniziativa napoletana- è quello di offrire un palcoscenico di alto livello ad un mondo, quello bufalino, che rappresenta anche un volano economico e sociale di grande rilevanza”. Eduardo Cagnazzi