È questo il bagaglio di disagio con il quale gli autotrasportatori aderenti a Trasportounito, nonché alle altre sigle sindacali costrette a confrontarsi con gli stessi problemi, hanno deciso di partecipare alle tre giornate di fermo decise dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini.
“Un’adesione non politica - ha sottolineato Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito - ma sostanziale: questo governo, in perfetta continuità con quelli che l’hanno preceduto, non ha fatto niente per il comparto dell’autotrasporto perpetuando il paradosso letale di un paese che dipende dalla gomma per oltre l’80% dei suoi trasporti e una disattenzione totale per la crisi strutturale, di affidabilità e di prospettive che stanno letteralmente frantumando efficienza, affidabilità e sicurezza della principale risorsa strategica dalla quale dipende il funzionamento dell’intero sistema economico del paese”.Trasportounito si farà quindi latore di un messaggio preciso all’interno del fermo deciso della Lega: basta parole; è il momento di fatti concreti che segnino anche un distacco netto dalle logiche di lobby e di difesa di posizioni indifendibili che ha vietato qualsiasi seria azione di riforma.