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Al via il "cantiere" della Udine del futuro


Nasce “Udine 2024”, il tavolo di coordinamento tra categorie economiche, decisori pubblici e formazione per il futuro di Udine e del suo territorio. Proprio in questi giorni, Camera di Commercio,
Comune e Università hanno approvato il protocollo d’intesa che sancisce l’accordo fra i tre enti, primo passo e prima concreta attuazione del percorso di sviluppo suggerito dall’Ocse, che i suoi analisti hanno espresso nella relazione dell’“Agenda del Futuro – Udine 2024”, presentata a inizio giugno in Sala Valduga. Lo studio Ocse inizia quindi a tradursi in programma di azioni. I tre enti hanno lavorato in queste settimane al testo del protocollo per regolare il lavoro che da settembre darà avvio a un vero e proprio “cantiere” della Udine del futuro.

Udine e territorio, va specificato: il rapporto Ocse ha posto al centro il tema dei rapporti tra il capoluogo e l’area che gravita sulla città, suggerendo una chiara scelta a favore di una “area metropolitana”, organizzata per funzioni, chiare interdipendenze, vantaggi per i cittadini e per lo sviluppo economico. Il tavolo di coordinamento prenderà avvio a inizio settembre e la prima riunione sarà convocata dal sindaco per fine settembre. Anche seguendo le raccomandazioni Ocse, saranno molti gli argomenti da affrontare: dal turismo ai rapporti tra economia e mondo della formazione, dai rapporti con l'intero territorio regionale, alle politiche di sostegno all'economia e al sistema produttivo, fino ai programmi di innovazione.

Il tavolo prevede 9 componenti fissi (il presidente CdC Giovanni Da Pozzo, il sindaco Furio Honsell e il rettore Alberto De Toni dovranno nominare ognuno altri due rappresentanti) ed esperti dei vari temi che saranno di volta in volta affrontati, con la Regione invitata permanente di ogni riunione, in modo che le policy locali e regionali trovino coerenza di indirizzo nelle scelte strategiche, come indicato anche dagli analisti Ocse.

«A Udine e al Friuli occorrono strumenti nuovi per guardare e progettare il proprio futuro, senza chiudersi nell'isolamento, ma nemmeno delegando ad altri le proprie responsabilità – commenta il presidente Da Pozzo –. Categorie economiche, amministratori pubblici e mondi della formazione, della cultura, del terzo settore, dobbiamo costruire insieme questo percorso, facendo rete e prendendo il meglio dal dibattito, dalle esperienze e dalle competenze internazionali, cercando un obbiettivo comune, una idea di Udine e Friuli verso cui dirigere tutti il nostro impegno».

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