Il MAO di Torino, in collaborazione con National Geographic Italia e con la consulenza dello storico Alessandro Vanoli, dedica una grande mostra fotografica alle Spezie. Queste polveri
esotiche e profumate con le loro mille sfumature di colori, dall’oro al carminio, provenienti da
isole remote e terre lontane, in passato spinsero uomini coraggiosi a cavalcare le onde degli oceani, scatenando guerre, rincorrendo ricchezze favolose e dando il via a grandi scoperte geografiche.
La mostra è composta da oltre 70 fotografie dei maghi dell’obiettivo di National Geographic e arricchita da antiche mappe, opere e un’installazione che evoca un suq.
Il percorso illustra le principali tappe delle rotte marittime, i mercanti e i mercati, per poi approfondire alcuni aromi in sezioni specifiche: si parte dalla tintura dei tappeti, proseguendo con sale dedicate a peperoncino, zenzero, noce moscata, zafferano, vaniglia, chiodi di garofano, cannella e sesamo, con oggetti, profumi e suggestive immagini di coltivazioni di ingredienti che ancora oggi arricchiscono i nostri piatti, alimentando il gusto e la fantasia.
Ignoto, isole sperdute nell’oceano, viaggi epici. Tempeste, malattie, predoni. Scoperte, avidità, privilegio. Lusso, cura, ostentazione, segno di distinzione sociale: un tempo, le spezie erano tutto questo e molto altro ancora. Alimentavano un potente meccanismo economico. Un’attività in grado di generare buona parte di ciò che oggi chiamiamo prodotto interno lordo e contribuiva a rendere possibili gli eventi e le guerre che hanno cambiato il corso della storia. Cosa le rendeva così attraenti? Una parte del loro potere di fascinazione dipendeva dall’uso che se ne faceva in cucina: il cibo dell’Europa medievale (almeno della più ricca) era infatti profumato da una grande varietà di spezie. Ma un aspetto altrettanto importante era dato dal considerarle, allo stesso tempo, rimedi e farmaci fondamentali.
Ai tempi dell’Impero Romano valevano più dell’oro e delle pietre preziose. Per secoli alimentarono i commerci e gli scambi su distanze enormi. La via marittima dall’Europa all’India e oltre, fino alle Isole delle Spezie (le Molucche), la cui apertura fu ottenuta in parte con l’uso della forza militare tra il XV e il XVI secolo dai portoghesi, rappresenta il punto di partenza dell’espansione europea nel mondo e del colonialismo. I mercanti europei cominciarono a spingersi sempre più a Oriente, inseguendo ricchezze, oggetti preziosi e, naturalmente, spezie.