‘BepiColombo’ è una delle missioni ‘cornerstone’ –cioè tra le più avanzate ed ambiziose-
dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dedicata allo studio di Mercurio, il pianeta più interno del Sistema Solare: il lancio è previsto a gennaio 2017.
Cuore della missione è Simbio-Sys (Spectrometers and Imagers for MPO BepiColombo Integrated Observatory SYStem), uno strumento che rappresenta lo stato dell’arte nella miniaturizzazione della componentistica e meccanica da volo, realizzato per l’80% dalla comunità scientifica italiana.
Con un peso di appena 13.8 kg, Simbio-Sys si compone di una suite di tre fotocamere che avranno il compito di coprire numerosi obiettivi scientifici: una camera ad alta risoluzione per lo studio dettagliato della geologia di Mercurio, una stereocamera per la ricostruzione 3D di tutta la superficie e una camera iperspettrale dedicata allo studio della composizione della superficie.
Per la prima volta l’Italia ha la responsabilità di quasi tutti gli strumenti di remote sensing (tre su quattro) a bordo di una missione planetaria: il Principal Investigator è Enrico Flamini (ASI), mentre Fabrizio Capaccioni (Inaf-Iaps) è il responsabile della camera iperspettrale VIHI (Visible and Infrared Hyperspectral Imager), Pasquale Palumbo (Università Parthenope di Napoli) è il responsabile della camera ad alta risoluzione HRIC (High Resolution Imaging Channel) e Gabriele Cremonese (Inaf-Osservatorio Astronomico di Padova) è il responsabile della stereo camera STC (STereo Camera). Proprio su questa svolge un ruolo rilevante il laboratorio Cnr-Ifn Luxor di Padova, responsabile scientifico dello sviluppo della parte ottica e della calibrazione di STC. “La stereocamera è uno strumento formato da due canali –in pratica due occhi- che osservando un oggetto da due diverse angolazioni ci permettono di ricostruire la ‘terza dimensione’”, spiega la ricercatrice Vania Da Deppo. ”Lo strumento STC, realizzato dalla ditta Selex ES di Firenze, ci consentirà di determinare l’altezza delle montagne e la profondità dei crateri di Mercurio”.
La supervisione tecnica è di Stefano Debei (Cisas-Università di Padova), altre istituzioni coinvolte sono Inaf-Osservatorio Astronomico di Capodimonte e il Dei dell’Università di Padova. Parte delle operazioni, in particolare relativamente alla componentistica elettronica, coinvolgono anche la Francia con il Laboratoire d'Etudes Spatiales et d'Instrumentation en Astrophysique (LESIA) dell’Observatoire de Paris e dall’Institut d’Astrophysique Spatiale (IAS) del CNRS.
Simbio-Sys è stato consegnato lo scorso 20 aprile all’Agenzia spaziale europea: il passaggio di consegne è avvenuto al termine delle attività di calibrazione svoltesi tra febbraio e marzo presso l’Institut d’Astrophysique Spatiale del CNRS a Orsay e nei mesi precedenti presso i laboratori di Selex ES. Ora lo strumento, attualmente presso il centro di sviluppo tecnologico (ESTEC) dell’Agenzia Spaziale Europea, verrà integrato a bordo del Mercury Planetary Orbiter, che insieme al Mercury Magnetospheric Orbiter realizzato dall’agenzia spaziale giapponese (JAXA) formano la sonda BepiColombo. Nel prossimo futuro Simbio-Sys, insieme a tutti gli altri strumenti, sarà sottoposto ad attività di test funzionali per verificare le prestazioni degli strumenti e della sonda stessa.