vetro, plastica di ogni tipo, lattine, filo e ami e pezzi di reti da pesca e ogni oltro rifiuto che imbrattano spiagge e bagnasciuga. In aiuto a questa campagna in campo anche i social network attraverso i quali Legambiente lancierà un progetto che darà a tutti la possibilità di postare su istaura, twitter e facebox tutti i rifiuti più insoliti che si troveranno sugli arenili.
Ma i rifiuti più dannosi restano sempre vetro e plastica; il primo non muore mai, non essendo biodegradabile, non verrà mai “digerito” dall’ambiente mentre il secondo inquina le falde, i litorali e l’acqua stessa entrando nel ciclo alimentare, venendo spesso scambiato per pezzi di cibo da pesci, mammiferi marini e uccelli. Le micro particelle di plastica dovute dalla triturazione naturale dei rifiuti in mare, vengono ingerite dai pesci e contaminano in modo pericoloso la catena alimentare di quello che poi diventa cibo sulle nostre tavole.