nei nostri mari. Questa nave inoltre è fresca di refitting essendo appena uscita da 18 giorni di dry-dock nel cantiere Navantia di Cadice. Nel corso di questi lavori, oltre ai tradizionali lavori di carenaggio dello scafo, sono state aggiunte nuove cabine ed introdotti nuovi ristoranti di specialità. Inoltre la nave è stata adattata per poter garantire agli ospiti il “dynamic dinig” (cena flessibile sia per quanto riguarda gli orari che il dress code) che tanto successo ha avuto sulle navi di classe “Quantum”.
«Allure of the Seas è sicuramente una grande opportunità per noi perché ci consente di far provare anche agli ospiti italiani un prodotto speciale, che finora era stato destinato unicamente ai Caraibi, è un modo di vivere la crociera diverso dal solito, anche grazie alle novità introdotte con il dry-dock. La nave più grande del mondo, con i suoi 68 scali totali tra Civitavecchia, La Spezia e Napoli, movimenterà oltre 367.000 crocieristi in Italia: sarà una stagione ricca di sorprese che pone le basi anche per investimenti futuri sul territorio» ha dichiarato Gianni Rotondo, Direttore Generale RCL Cruises Ltd Italia.
Le dimensioni di questa nave sono impressionanti: ha una stazza lorda di oltre 225.000 tonnellate per una lunghezza fuori tutto di 361 metri. Insieme alla sorella “Oasis” è l’oggetto mobile più grande che l’uomo abbia mai realizzato, un concentrato di tecnologia per la cui realizzazione è stato coinvolto uno dei cantieri più blasonati al mondo, gli stabilimenti di Turku in Finlandia di STX Europe (oggi Meyer Turku Shipyard). Per fare un paragone con la nave più famosa e sfortunata della storia, possiamo dire che le navi di classe “Oasis” sono grandi quanto cinque volte il Titanic. Mai nessuna nave aveva ospitato tante persone in tempo di pace: a bordo troviamo 2.746 cabine che permettono di ospitare un massimo di 6.410 passeggeri inclusi i letti extra, e a questi dobbiamo poi aggiungere 2.384 persone dell’equipaggio.
Queste navi sono come delle piccole città itineranti di circa 8.800 persone ed infatti sono divise in sette quartieri.
La distribuzione degli spazi alberghieri è altamente innovativa mantenendo sempre, come da tradizione Royal, un favorevole rapporto tra numero di passeggeri e spazio destinato ad ogni ospite.
Matteo Martinuzzi