ha eseguito nelle giornate del 21 e 22 aprile u.s. una perlustrazione subacquea a seguito della quale è stata rinvenuta una bomba d’aereo inglese da 250 libre (con circa 120 Kg di esplosivo al suo interno), residuato della seconda guerra mondiale.
Come da prassi in questi casi, l’area marina interessata è stata subito interdetta a tutte le attività marittime e, nella mattinata di giovedì 23 aprile u.s., gli operatori subacquei della Marina Militare hanno provveduto alla rimozione del pericoloso ordigno. Dopo aver liberato la bomba dalla sabbia che in parte la ricopriva, il residuato bellico è stato imbragato e portato a pochi metri dal pelo dell’acqua. Quindi, con l’ausilio di una motovedetta, a lentissimo moto l’ordigno è stato trasportato circa due miglia più al largo.
Giunti in un’area appositamente sgombrata da qualsiasi natante e con un fondale di oltre 800 metri, si è proceduto all’ultima fase della bonifica. Un operatore subacqueo della Marina Militare ha applicato una “contro-carica” di esplosivo all’esterno della bomba, quindi si è provveduto a collegare il detonatore al congegno d’innesco e, dopo aver verificata l’assenza di branchi di pesce in zona attraverso l’utilizzo di un sonar, si è provveduto al brillamento dell’ordigno che è avvenuto, senza arrecare danni a persone, cose o animali, alle ore 10:59.
La Marina Militare, attraverso i suoi specialisti, è costantemente impegnata in campagne di bonifica dei fondali nazionali allo scopo di assicurare la sicurezza pubblica e lo svolgimento in assenza di potenziali pericoli di attività produttive, come la pesca, e ricreative come la nautica e il diporto. Tuttavia, nonostante che siano trascorsi 70 anni dalla fine dell’ultimo conflitto mondiale, sono ancora numerosi i residuati bellici che si nascondono nei fondali nazionali. Pertanto, con l’approssimarsi della stagione balneare, potrà capitare anche a bagnati e subacquei dilettanti di notare sul fondo delle coste italiane degli oggetti “strani”.
In questi casi è FONDAMENTALE non avvicinarsi ad essi, non cedere alla curiosità di scoprire la loro natura e segnalare tempestivamente il luogo del rinvenimento e la presunta natura degli oggetti alla più vicina Capitaneria di Porto o telefonare al numero verde gratuito della Guarda Costiera per le emergenze in mare “1530” per comunicare la circostanza. Solo così si potrà contribuire al bene ed alla sicurezza di tutti.