avviato le attività nel 2012, è stato indetto unitariamente con Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl TAF e Fast Ferrovie, a seguito della procedura di licenziamento collettivo per 246 lavoratori, quasi il 25% dell’organico”.
“Nel corso degli incontri che si sono tenuti nel mese di marzo - ricorda la Filt - tutti i sindacati erano disponibili a fare l’accordo sul contratto di solidarietà per due anni poi l’azienda, alzando l’asticella per giungere ad un accordo, ha posto come pregiudiziale il blocco dell’aumento del costo del lavoro per i prossimi sette anni per poi procedere ai licenziamenti collettivi. Una decisione inaccettabile - sostiene infine la Federazione dei Trasporti della Cgil - tra l’altro in contraddizione con i piani di rilancio di cui l’azienda parla”.