relativo al tasso di occupazione e all’andamento dei prezzi negli alberghi di Milano presenti nel suo database (che conta oltre 250 mila strutture in tutto il mondo), riferendoli alle serie storiche degli anni passati. Emerge chiaramente che per quanto riguarda l’occupazione delle camere, Expo come driver di maggior lavoro per gli alberghi sia partito in sordina. Infatti a maggio l’occupazione media degli alberghi si attesta al 71% delle camere disponibili mentre per giugno, ad oggi, i dati indicano un tasso di occupazione del 67%.
Si tratta di indici in linea con le medie di questi due mesi rilevate negli ultimi anni. Il dato però non può essere letto solo in modo puntuale. Infatti va tenuto conto anche della lunghezza del tempo di preavviso con il quale si effettua la prenotazione. Se questo è in media di tre settimane per gli ospiti in viaggio di piacere, si riduce ad una sola settimana per i viaggiatori business.
Per questo che si può affermare che anche nel breve, per effetto soprattutto della domanda business rinvigorita da tariffe accessibili e finalizzata sia a presenziare l’Expo sia alla normale attività d’affari, ci sono i margini per un recupero almeno parziale di occupazione. Fino ad oggi, con l’eccezione dei giorni più a ridosso dell’inaugurazione, non si è assistito ad un aumento dei prezzi medi delle stanze paragonabile con quello che avviene durante il Salone del Mobile, settimana nel quale i prezzi tendono a raddoppiare. Nel periodo maggio-giugno, infatti, la tariffa media prenotata si è attestata sui 149,70€ a notte, un dato superiore di solo il 26% rispetto allo storico del periodo per la città di Milano negli ultimi anni.
“Quanto sta accadendo è molto simile all’esperienza che si è avuta nel mercato londinese durante i giochi olimpici del 2012 - dichiara Flavio Ghiringhelli, Managing Director di HRS Italia - quando dopo un rialzo complessivo delle tariffe prima dell’inizio della manifestazione, lo scarso riempimento degli hotel ha portato a una tendenziale riduzione delle tariffe alberghiere.”