funziona più, serve una riforma forte, che agisca sui modelli di funzionamento e che restituisca al ministero dei Trasporti la sua centralità. Non ci possiamo permettere che il ministero dello Sviluppo Economico parta con una sua posizione autonoma, come abbiamo recentemente visto sul ddl concorrenza, creando situazioni di conflittualità. E penso anche al caos che sta nascendo sulle prerogative delle Capitanerie.
O agli ostacoli che ci troviamo dalla Sanità marittima in un campo così strategico e fortunato come quello del preclearing". Questo il pensiero di Merlo sulla riforma delle Authority:
"Vedo che ciascuno resta sulle sue idee, io dico che se prevale la visione locale di mantenere tutte le sedi di Autorità portuali, allora un coordinamento forte, come per esempio l'Agenzia nazionale, serve davvero". Non sono mancati riferimenti all'attualità: "Attenzione sulla vertenza Costa Crociere - ha avvertito il presidente Merlo - perché rischia di essere l'inizio di una valanga che coinvolge le multinazionali presenti in Italia. Noi dobbiamo dare a questi soggetti piena agibilità, servizi e l'efficacia che trovano in altri Paesi. Sennò c'è il rischio di una fuga, anche di operatori italiani". Infine Merlo ha voluto rispondere alla tesi del presidente dell'Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, per il quale l'immediato futuro dei traffici premierebbe l'Adriatico a scapito del Tirreno: "Tutti i dati, in realtà, compreso il record storico fatto da Genova nel 2014 con il +9,3% sui container, dicono il contrario. Lo scorso anno tutti i porti del Nord Adriatico, italiani e stranieri, hanno movimentato insieme quasi 400 mila teu in meno rispetto al solo porto di Genova".