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Trasferimenti Costa ad Amburgo, l’allarme del comitato portuale genovese


Il Comitato portuale, nella sua seduta odierna, ha a lungo trattato la vicenda dei trasferimenti annunciati da Costa Crociere. Sono intervenuti i rappresentanti di tutte le categorie sociali e degli enti
locali ed è emersa una forte preoccupazione. Per questo motivo è stata approvata all’unanimità la proposta del presidente dell’Autorità portuale, Luigi Merlo, per “una manifestazione di forte vicinanza ai lavoratori coinvolti” e per “una forte azione di mobilitazione delle amministrazioni liguri e del Governo per tentare di superare la proposta in essere”.

Nel dettaglio, Merlo ha proposto la costituzione di una delegazione locale e nazionale che chieda e ottenga un incontro ai massimi vertici prima con il Gruppo Costa e poi con il Gruppo Carnival, nel caso da svolgersi nella sede della multinazionale a Miami. Tale delegazione dovrebbe essere composta dai massimi rappresentanti di Regione e Comune, dovrebbe coinvolgere le autorità portuali di Genova e Savona e dovrebbe essere supportata da una presenza di peso del Governo.
 “La situazione è preoccupante e grave – ha detto Merlo – e per questo faccio appello alla massima coesione della nostra comunità per capire come affrontarla. È un tema delicato, che torna a tutti i livelli in tutta Italia. Dovrebbe diventare un caso nazionale, perché io sento una forte sensazione di insofferenza generale nei confronti del ‘sistema-Paese’. Le multinazionali straniere spesso non comprendono le dinamiche, talvolta irrazionali, che regolano il nostro Paese e questo può avere effetti molto gravi nel settore della portualità e dello shipping”. “Sinceramente – continua Merlo – ritengo che certi atteggiamenti, eccessivi e spesso assolutamente inconcepibili, a livello politico e mediatico, penso anche alla vicenda Concordia, non abbiano certo aiutato a rappresentare al Gruppo Carnival un Paese in grado di  valorizzare una realtà che investe tantissimo in Italia. Insomma, se io fossi un manager della multinazionale, avrei la sensazione che questo Paese abbia di fatto abbandonato questo settore. Segnali allarmanti arrivano anche da altri importantissimi gruppi. Questo è di assoluta gravità e Genova non può assistere immobile: penso, per esempio, che l’incontro convocato dal ministro Lupi il 9 febbraio sulla portualità non possa avvenire senza che si faccia luce sui troppi nervi scoperti. Non abbiamo bisogno di grandi passerelle dove non si decide mai nulla, ma di una nuova e vera politica del settore senza neppure prendere un solo giorno”. “Sul caso Costa, bisogna capire cosa si può fare, come si può sbloccare la situazione, oppure, per il momento, almeno per congelarla. L’esperienza mi dice che se ci si mobilita in modo costruttivo e  compatti qualcosa spesso si ottiene. Se limitiamo il dibattito a un solo livello locale – ha avvertito Merlo –, difficilmente otterremo qualcosa. Se  la comunità è compatta e attiva, le cose possono cambiare. Sono in contatto con il presidente della Regione, Claudio Burlando, che in questi giorni è a Roma e potrebbe allargare al governo la proposta di far parte di questa delegazione”.

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