dirsi fuori dai giochi alla rincorsa e tutto a causa dello Stretto di Malacca, dove la flotta è entrata ieri e dove si cominciano a vedere gli effetti di una navigazione e di una strategia tutt'altro che semplici. Malacca non solo è uno dei canali con il maggior traffico mercantile al mondo, ma è anche un tratto di mare dove la meteo è variabile e capricciosa con venti instabili, che potrebbero “bruciare” un margine anche consistente in poche ore.
Nelle ultime ore, infatti, la velocità del battistrada si è ridotta drasticamente e gli inseguitori si sono fatti sotto. Una pressione nervosa che certo si fa sentire a bordo dello scafo franco/cinese. Charles Caudrelier, skipper di Dongfeng non da certo nulla per scontato e afferma. “Ovviamente siamo contenti, ormai siamo in testa da 13 giorni, ma siamo anche molto tesi. Sogniamo di vincere, ma cerchiamo di non pensare troppo al fatto di poter arrivare per primi “a casa”.
Questo passaggio dello stretto ci preoccupa, e la tappa non ci sono dubbio che si deciderà proprio qui.” Intanto alle spalle della barca rossa con bandiera cinese, si assiste a una lotta serratissima per le posizioni di rincalzo, ma anche per la rincorsa ai vertici e per la classifica generale. Nelle ultime ore, infatti si sono viste mosse tattiche interessanti che hanno rimescolato la graduatoria provvisoria. Una fra tutte la scelta di Team Alvimedica, con l'italiano Alberto Bolzan, che nell'approccio allo stretto si era tenuto più a sud degli avversari e che grazie a un salto di vento è riuscito a recuperare diverse miglia su MAPFRE, Abu Dhabi Ocean Racing e Team Brunel. Dopo aver passato il waypoint di Pulau Weh ieri pomeriggio, e mentre il resto della flotta puntava verso nord-est, Alvimedica era il team più a est e il primo a decidere di virare, mettendo la prua a sud-est, manovra che a consentito al giovane equipaggio di risalire fino alla seconda piazza.
L'onboard reporter di Team Alvimedica, nel suo blog odierno ha commentato: “Sembra abbastanza ironico che nel primo giorno nello stretto di Malacca e della frenesia da AIS, noi abbiamo scelto una opzione non convenzionale separandoci dalla flotta e non abbiamo fatto caso agli schermi degli strumenti. E' stata una combinazione di scelta e anche di un po' di fortuna, quel salto di vento. Per il momento ci godiamo il rischio di correre da soli, il potenziale di guadagno è interessante e ci da forza per continuare a spingere a fondo. Pensiamo di essere veloci di bolina e speriamo di riuscire ad arrivare a Singapore con la testa della flotta perché come dice Alberto (Bolzan) le sensazioni sono buone per il resto della tappa verso nord e verso Sanya”.