presidente dell'Autorità portuale di Cagliari. Per i giudici del Consiglio di Stato la mia laurea non era connessa alla materia portuale.
Per la suprema corte invece titolo di laurea non è un requisito fondamentale previsto dal legislatore, ma sarebbe comunque stata necessaria all’atto della mia nomina, una maggiore esperienza in materia portuale. La mia attività manageriale e di parlamentare non è stata minimamente considerata. Paradossalmente dopo questa sentenza chiunque, anche senza laurea specifica, ma con una esperienza nel settore potrà fare il presidente dei porti, me compreso.
Mi sento vittima di un sistema burocratico che non tiene conto dei risultati raggiunti. In Italia non contano i risultati, quello che si è prodotto, ma l’interpretazione giuridica. Sono fortemente dispiaciuto perché sotto la mia presidenza il porto di Cagliari cresceva, stavamo raggiungendo risultati eccezionali e avevamo messo in piedi progetti ambiziosi; ma questo probabilmente, in questa pazza Italia, non interessa però a nessuno”.