I nostri antenati ignoravano tutto sull’olio, pur avendone fatto il condimento base della propria alimentazione. Povera, sì, ma sana ed esaltante nei sapori e nei profumi della terra. Al punto che Giasone, poeta, legislatore ed arconte ateniese, lo pose con gli oliveti sotto la protezione di Zeus. In Campania furono i Romani ad incentivarne la coltivazione. In particolare modo sulle colline salernitane. In quella zona compresa tra la costiera amalfitana, i monti Picentini e degli Alburni, nella zona del Sele, del Tanagro, del Calore e del Vallo di Diano. Una vasta area che ancora oggi produce un olio eccellente. E tra i migliori al mondo, secondo le classifiche internazionali sui frantoi. Delle colline salernitane è il Frantoio Torretta, di Maria Provenza, che lo cura personalmente, abbinando tradizione all’uso dei moderni procedimenti. Erano tre i fiori all’occhiello del frantoio, Dione, Dedalo e Diesis. Adesso si è aggiunto Bio Dop Dafne delle colline salernitane, l’ultimo nato della famiglia e vincitore con la medaglia d’oro del premio internazionale Bio. Quattro varietà di oli prodotti dalle olive provenienti dagli alberi secolari del vasto territorio che si estende tra Battipaglia, Montecorvino Rovella, Serre ed Eboli.
“Il primo - spiega l’amministratrice dell’azienda di Battipaglia - è un olio delicato ed elegante che fonda tradizione e innovazione. E’ al sapore fruttato di oliva verde con sentore di mandorla fresca, carciofo e mela. Dedalo invece è un intrigante olio da utilizzare condimento a crudo o da cottura. Accattivante è il Diesis, di colore gialloverde, con note piccanti e amare, al sentore di pomodoro acerbo, di erba fresca e cicoria, di menta e pepe nero. E’ prodotto nella prima settimana di ottobre e rappresenta la vera eccellenza”.
Eduardo Cagnazzi