Confindustria,Giorgio Squinzi, e di circa 400 rappresentanti del mondo politico, economico, armatoriale e sindacale.
“A fronte di persistenti dati negativi dell’economia generale - ha affermato il Presidente Grimaldi - le attività marittime risultano stabili e continuano ad essere molto importanti per il Paese, producendo ogni anno beni e servizi per circa 40 miliardi di euro (il doppio di comparti strategici per il Paese come tessile e telecomunicazioni)”.
Anche l’occupazione del cluster marittimo è in controtendenza e tuttora dà lavoro a mezzo milione di persone, direttamente o nell’indotto. Negli ultimi dieci anni, gli armatori hanno investito più 15,5 miliardi di euro nel rinnovo del naviglio, l’occupazione di marittimi italiani e comunitari sulle navi iscritte nel Registro Internazionale è aumenta in tre anni del 4,7%, con punte del 9% per i comuni e del 6% per gli ufficiali, soprattutto nei settori delle crociere e dei traghetti.
“Con una flotta di oltre 1.500 navi per circa 18 milioni di tonnellate, l’Italia è tra i paesi leader dello shipping mondiale: 2^ tra le flotte dell’Unione europea e 4^ al mondo tra le flotte di bandiera a controllo armatoriale nazionale”. Tutto ciò è stato possibile grazie all’introduzione del Registro Internazionalee della Tonnagetax,e per questo,“è fondamentale che non vengano in alcun modo modificati i pilastri su cui si poggia la competitività della flotta, competitività che ci consente, anche in presenza di crisi come l’attuale,di continuare a investire, creare occupazione, formare i giovani per le carriere di mare e di terra e fare logistica”.“Con il raddoppio della flotta in poco più di 10 anni, abbiamo dimostrato che, quando le nostre istanze sono accolte, i risultati sono concreti per il settore”.