internazionali, svela i segreti di un prodotto che ha sempre più successo e che, se realizzato con le tecniche adeguate e gli ingredienti giusti, all’estero diventa un simbolo del Made in Italy.
«La pizza surgelata è un prodotto molto diffuso in Europa, tanto che i principali produttori sono esteri – afferma l’amministratore delegato di Roncadin SpA, Dario Roncadin – Tuttava, i nostri clienti scelgono una pizza italiana perché oltre alla garanzia della sicurezza dei processi e dei controlli dell’industria alimentare, possono offrire un prodotto di qualità elevata per ingredienti utilizzati, tecnica di produzione e metodo di cottura».Paradossalmente, non tutte le pizze presenti nel banco dei surgelati dei supermercati italiani sono prodotte nel nostro Paese. È una stranezza, afferma sempre Roncadin: «La normativa corrente non prevede l’obbligo di indicare il Paese dello stabilimento di produzione, in quanto può bastare un generico “Made in UE”: al momento della scelta, per sapere se la pizza è realizzata in Italia, conviene fare attenzione al retro della confezione». Un consiglio è leggere con attenzione la lista degli ingredienti: «Più corta è meglio è – prosegue sempre Roncadin – Al di là della farcitura, la pizza è un alimento semplice e fatto di ingredienti basilari: farina, acqua, pomodoro, olio, sale e soprattutto, poco lievito. Roncadin sceglie lievitazioni lunghe, che vanno da 5 a 24 ore, con una percentuale di lievito inferiore all’1%». Un suggerimento per capire se una pizza, sia surgelata sia fatta dal pizzaiolo, contiene troppo lievito, è di verificare quanti bicchieri d’acqua si bevono dopo averla mangiata: «Se si mangia la pizza di sera e ci si alza la notte per bere, può voler dire che la quantità di lievito nell’impasto era troppo elevata» afferma sempre Dario Roncadin.