biologici a 30 buyers australiani e giapponesi in missione in Italia. Ben 2000 gli incontri previsti, nell’ambito del Progetto Eatalian Bio del Ministero dello Sviluppo Economico 120 imprese italiane del settore bio, 30 buyers australiani e giapponesi, per un totale di 2.000 incontri BtoB: questi i numeri della tappa in Italia, in occasione della Fiera SANA di Bologna, del Progetto "Eatalian Bio - Promozione del bioalimentare italiano in Australia e Giappone".
Il progetto, diretto a promuovere i prodotti biologici italiani in Giappone e Australia, è finanziato e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzato da Assocamerestero, in collaborazione con la Italian Chamber of Commerce in Japan (CCIE di Tokyo) e con laItalian Chamber of Commerce and Industry in Australia (CCIE di Sydney), in stretto raccordo con le CCIE di Brisbane, Melbourne e Perth.
Ampia la gamma di prodotti italiani “in mostra” per i rappresentanti delle catene di supermercati più esclusive dei due Paesi, selezionate dalle CCIE. In prima fila, pasta e olio d’oliva (che interessano oltre un terzo delle aziende italiane bio partecipanti all’iniziativa), e poi vino, ortaggi trasformati, salse e condimenti, (con in media il 20% delle aziende coinvolte), fino a prodotti di nicchia come distillati, prodotti cosmetici ed erboristici, etc..
I mercati australiano e giapponese rappresentano la “nuova frontiera” del bio italiano. In Australia sono oltre 3.000 gli operatori dell’organico, per un giro d’affari di 1,27 miliardi di dollari australiani, stabilizzato su tassi di incremento annui del 10-15%. I prodotti bio sono facilmente reperibili nelle reti locali della GDO. In particolare: frutta e verdura (60%), ingredienti da cucina (45%), cibo in scatola (39%), pane (39%), carne rossa (35%) e latticini (34%).
L’Australia rappresenta un mercato consolidato e in crescita, mentre in Giappone il consumo di prodotti bio è un fenomeno recente, ma in forte sviluppo, con una crescita dei consumi 2014 del 12%. Il 30% della popolazione adulta giapponese sceglie prodotti alimentari biologici e prodotti per la cura della persona di origine naturale, etc..
Il settore è dominato dalla produzione di verdure che, assieme al riso, costituiscono l’86% del totale dei prodotti organici. Sul fronte dell’import, le quantità di verdura e frutta sono considerevoli, ma il prodotto che primeggia è la soia biologica (con una quota del 40%). Le aziende italiane arriveranno al SANA forti del successo ottenuto dai loro prodotti durante i tour promozionali che si sono già svolti in Giappone (a Tokyo e Osaka) e Australia (Sydney e Brisbane).
Essi hanno visto il coinvolgimento in seminari e degustazioni di oltre 200 tra buyers, importatori, ristoratori e rappresentanti della stampa specializzata. Prossimi appuntamenti previsti 26 settembre a Perth e 22 ottobre a Melbourne, che permetteranno alle imprese italiane del bio di esplorare nuove aree di inserimento nel territorio australiano.
Il Progetto è stato realizzato anche grazie alla collaborazione del Sistema camerale italiano, Federbio, Federalimentare e Unionalimentari. Per ulteriori informazioni su Eatalian Bio: madeinitaly@assocamerestero.it.