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Flavia Tartaglini e una sana, costruttiva arrabbiatura...


Fresca della medaglia di bronzo conquistata ieri a Rio de Janeiro nel test event delle classi olimpiche, Flavia Tartaglini, l’azzurra della tavola a vela RS:X, ha sbollito l’arrabbiatura - merito anche di un’ora abbondante
di corsa con il Tecnico federale Adriano Stella - ed è carica e determinata in vista del prossimo evento, il più importante della stagione: i mondiali Classi Olimpiche di Santander, in programma a settembre. Flavia, torni a casa con un bronzo, ma poteva essere argento: cosa è successo nella Medal di ieri? Ho imparato che in una Medal non è scritto niente finché non tagli la linea del traguardo: fino a 20 metri dall’arrivo avevo l’argento in tasca, poi mi è caduta la vela e da settima sono passata decima. Sono riuscita a recuperare una posizione, ma non è bastata.

Chiaramente non è solo questo: volevo fare una Medal diversa, più aggressiva, invece non l’ho interpretata bene e quest’anno non è la prima volta che accade. Per questo quando sono rientrata a terra ero molto arrabbiata con me stessa. Medal a parte, è stata comunque una settimana positiva. Senza dubbio: sono arrivata qui con l’attrezzatura di scorta, dopo dieci giorni di vacanza, e questa regata non era un obiettivo della stagione, siamo venuti a Rio per conoscere il campo, raccogliere dati e lavorare in prospettiva. Però è pur sempre il posto dove si faranno le Olimpiadi, e riuscire ad andare bene in una regata così, con in acqua tutte le migliori della classe, fa sempre piacere.

Che impressioni hai avuto della baia e dei campi di regata? Dopo i primi giorni, quando siamo usciti per allenarci, pensavo fosse un campo monotono, sempre la solita brezza di mare e poche variazioni, invece non è stato così. Intanto c’è parecchia corrente, poi è un campo molto rafficato, con un vento oscillante e condizioni che nell’arco di quattro giorni sono state sempre diverse, anche perché influenzate da fronti freddi che passano rapidamente. Alla fine mi è piaciuto molto e abbiamo avuto anche un paio di giorni di vento forte.

Di solito ti esalti quando c’è da lavorare molto su tattica e strategia. Sono le mie caratteristiche, infatti la mia giornata decisiva è stata quando il vento saltava da tutte le parti: ho fatto tre belle regate, compresa una vittoria, e il nono posto era un terzo fino a 100 metri dall’arrivo, prima che il vento girasse di quasi 180°… Da quel giorno è andata bene, ho ingranato la marcia giusta, tranne che nella Medal. Se avessi finito seconda e appagata, però, magari avrei rischiato di rilassarmi, mentre adesso sono davvero carica e motivata per Santander.

 Ultima domanda: come ti è sembrata l’organizzazione di questo test event? Ottima, sono stati bravissimi su tutti i fronti e la marina è molto bella. Inoltre si respira già aria di Giochi, è stato emozionante. L’unica cosa è che qui è inverno, il vento c’è sempre ma si alza tardi, i campi sono lontani e fa buio presto, quindi la fascia oraria per regatare è abbastanza ristretta. Dovranno prevedere parecchi giorni di riserva, perché non sarà facile portare a termine il programma di regate.

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