circa 40 milioni di euro.
Il presidente ha spiegato a Primo Magazine: “Questa infrastruttura è stata, giustamente, individuata come una grande opera destinata a portare in tempi brevi risultati di sviluppo per il territorio.
Va sottolineato che questo finanziamento è l’unico destinato alla provincia di Salerno, evidentemente è stata rappresentata bene la necessità di dotare la regione Campania di una seconda pista spiegando accuratamente quale sia il grande potenziale che esprimiamo. Il Costa d’Amalfi è la porta dalle quale transiterà un flusso turistico importante per tutta l’area della provincia e dei territori vicini, ricchissimi di bellezze uniche al mondo, ma sarà tutto il comparto industriale ed imprenditoriale ad avere un forte impulso dall’entrata in funzione a pieno ritmo della struttura.
Adesso il sistema economico di Salerno si potrà presentare sui vari mercati internazionali (dal turismo alla produzione, allo shipping) come un entità completa di servizi di alto profilo. Con il finanziamento incluso nel decreto Sblocca Italia si è concretizzato il grande lavoro di tutta la filiera politica che ha lavorato per questo risultato, come giustamente ricordato dal Presidente Caldoro. Una considerazione va fatta in termini di costo e ricavi: un aeroporto come il nostro costa meno di un decimo di ciò che sviluppano in termini economici i passeggeri che vi transitano. Basti pensare che migliaia di crocieristi sbarcano sulle banchine del porto di Salerno ed immediatamente iniziano l’escursione, comprata assieme alla crociera, spostandosi su Paestum, Padula, Amalfi o Pompei. E’ chiaro a tutti che i crocieristi sono importanti perché portano nel mondo la nostra immagine ma non spendono nulla sul territorio. Finalmente la politica da la giusta attenzione agli aeroporti ma bisogna capire che non basta.”
Leggi l’intervista sull’edizione di settembre di PORTO&diporto.