L’Autorità Portuale si è fatta garante con la Procura della Repubblica ottenendo l’affidamento in uso dell’area, per salvaguardare i circa 300 posti di lavoro a rischio. Controlli rafforzati
secondo un Protocollo di Qualità sottoscritto anche da appaltatori e sub-appaltatoriLunedì 14 luglio, nell’area di cantiere del Porto di Civitavecchia oggetto del provvedimento di sequestro, riprenderanno i lavori di completamento relativi alle “opere strategiche per il porto di Civitavecchia, 1° lotto funzionale prolungamento antemurale Cristoforo Colombo, Darsena Servizi e Darsena Traghetti”.
Nei giorni scorsi infatti, pur nel mantenimento del provvedimento cautelare operato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia sulla scorta del decreto emesso dal GIP, Dott. Ferri – l’Autorità Portuale, tramite l’avvocato Andrea Miroliaveva presentato un’istanza deputata a chiedere l’affidamento in uso del cantiere.
L’Autorità Portuale, al fine di salvaguardare l’esigenza sociale occupazionale di circa 300 lavoratori, che sarebbe stata certamente compromessa dal permanere della sospensione dei lavori, per ottenere tale autorizzazione si è fatta garante con la Procura della Repubblica di Civitavecchia del rispetto da parte di tutti i soggetti interessati (appaltatori e sub appaltatori) dei parametri qualitativi previsti nel contratto di appalto.
In particolare è stato redatto un Protocollo di Qualità, contenente una procedura di rafforzamento dei controlli, che è stato sottoscritta e condivisa da tutta la filiera.
“Ho ritenuto necessaria questa assunzione di responsabilità – dichiara il Presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti – per salvaguardare, nel pieno rispetto di tutte le esigenze correlate alle attività di indagine ed ai procedimenti giudiziari in essere, le imprese ed i posti di lavoro, per di più in un momento di grave crisi economica come quella che stanno attraversando il nostro territorio ed il Paese intero. Ringrazio la Procura della Repubblica per la sensibilità dimostrata nel contemperare le necessità del perseguimento dei fini di giustizia con l’attenzione ai risvolti sociali ed occupazionali della vicenda”.