dalla sua presidenza, a partire da oggi. La prima è relativa all’autorevolezza del ruolo di Assoporti, unica “casa comune” dei porti e dei soggetti pubblici, in primis le Autorità portuali, che li gestiscono.
Soggetti che oggi più che mai – come emerso dall’assemblea – hanno il dovere istituzionale di formare un fronte compatto per favorire un rilancio del settore e l’eliminazione di tutti quei fattori che ne limitano già oggi la competitività sul mercato internazionale dei traffici marittimi e della logistica. In questo senso, le divergenze di opinione e i contrasti devono, nell’interesse del paese, trovar sintesi e soluzione all’interno di Assoporti. La seconda indicazione è relativa agli obiettivi che Assoporti si pone: primo fra tutti quello di esercitare una pressione su governo e Parlamento affinché vengano attuate, in tempi strettissimi, misure di riforma del settore non finalizzate a una spending review, che rischia di essere più apparente che sostanziale, bensì alla costruzione di una credibilità nuova (fatta di efficienza e affidabilità) dei porti italiani sullo scacchiere dell’interscambio mondiale e di un mercato della logistica sempre più selettivo.
La terza indicazione riguarda uno sforzo concentrato affinché, in un momento così critico per il paese, i vari piani di sviluppo e i piani industriali dei vari porti trovino già in Assoporti, e quindi nel confronto con il governo e il Parlamento, gli strumenti di selezione e di scelta di priorità affermando anche in questo settore come assolutamente prioritario l’interesse supremo del paese.
“Non posso che ribadire l’orgoglio per la fiducia che mi è stata attribuita dai presidenti dei maggiori porti italiani. La carica di presidente di Assoporti – ha affermato Pasqualino Monti – comporta oggi l’assunzione di responsabilità che non hanno precedenti nella storia della portualità italiana. Davanti a noi ci sono anche scelte impopolari che non sempre saranno condivise dai vari territori. Ma lo Stato ha affidato a noi, presidenti di Autorità portuali, la gestione di beni preziosi per il paese e proprio oggi, al di là delle contraddizioni e delle incomprensioni, siamo chiamati tutti a uno sforzo coeso, incompatibile con scelte autonome di approccio a queste tematiche e con scelte di contrapposizione che credo e spero potranno, in una “nuova Assoporti”, essere presto superate, anteponendo alle problematiche e agli equilibri locali, l’interesse sovrano del paese”