Grazie ad un innovativo progetto, realizzato dal consorzio Melinda e dall’industria mineraria Tassullo, una ex cava di Mollaro, in Val di Non, si è trasformata in una grande magazzino per lo stoccaggio di oltre 10.000 tonnellate di mele.
Sulla base di uno studio realizzato dall’Università di Trento il sito è risultato ideale per una coincidenza di vari fattori quali la roccia stabile, la dolomia, la copertura di rocce più recenti che
proteggono la dolomia e la presenza di acqua, a pochi metri di profondità nel sottosuolo, che mantiene il giusto grado di temperatura per la conservazione del frutto.Sulla base di uno studio realizzato dall’Università di Trento il sito è risultato ideale per una coincidenza di vari fattori quali la roccia stabile, la dolomia, la copertura di rocce più recenti che
Estremamente interessanti i risultati raggiunti con il nuovo sistema di conservazione: azzerato l’uso dell’acqua, risparmio del 70% sui consumi di energia elettrica, costi di costruzione dei magazzini di stoccaggio ridotti del 25%.
Oltre alle mele, l’ex miniera ospiterà prossimamente un ‘data center’ regionale che, offrendo gli spazi a clienti privati nazionali e multinazionali, punta a divenire uno dei maggiori centri dati informatici in Europa.
Fonte: GreenPress EnvironMedia .Channel