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Luigi Nicolais |
Per due anni otto meteorologi del Lamma si sono alternati all'isola del Giglio. In servizio 24 ore su 24 al quartiere generale delle operazioni per la rimozione della Concordia, proprio davanti al relitto, con previsioni e monitoraggio sull'evoluzione del tempo atmosferico e del moto ondoso
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Enrico Rossi |
tramite misure, modelli, radar e satelliti. Il servizio meteo del Lamma è proseguito ancora negli ultimi giorni, dopo che la nave ha lasciato il Giglio per mettersi in viaggio verso Genova, comunicando in tempo praticamente reale ogni possibile mutamento di vento ed onde, grazie
anche ai sensori presenti sul mezzo della capitaneria di porto di Livorno che scorta il convoglio.
“La rete scientifica del Cnr e la competenza dei ricercatori hanno concorso positivamente alla gestione e al superamento delle criticità meteorologiche e climatiche nei 900 giorni dell’emergenza Concordia, dando ampia dimostrazione dell’utilità e del valore sociale della ricerca scientifica”. Così il presidente del Cnr, Luigi Nicolais, che ha poi proseguito: “È stato per l’alto profilo tecnico scientifico e la generosità dell’impegno dei ricercatori Cnr del Consorzio Lamma che la variabilità delle condizioni meteomarine non ha mai rappresentato un problema da temere. La precisione delle previsioni e l’ampiezza delle finestre temporali considerate hanno consentito di programmare e ritarare in sicurezza i lavori rispettando il crono-programma delle attività. Una dimostrazione di collaborazione e di efficienza intersettoriale internazionalmente riconosciuta e ampiamente apprezzata. Congratulazioni e grazie a tutto il personale coinvolto”.
“In questi 900 giorni – afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi - la Toscana ha collaborato al meglio con tutte le operazioni, a partire dalla fase di emergenza, poi di recupero, rigalleggiamento e navigazione della Concordia. Ringrazio tutti i nostri tecnici per il lavoro svolto con grande professionalità e spirito di servizio. Penso, oltre che al Lamma, all’Arpat, all’Osservatorio ambientale e a tutti gli uffici regionali coinvolti. Un lavoro utile e apprezzato da tutti che fa onore alla nostra regione. La capacità dimostrata dal nostro servizio meteo e la professionalità messa in campo in un progetto di così ampio respiro, che richiedeva altissima specializzazione, è sicuramente motivo di grande soddisfazione”.
Prevedere il volgere del meteo e del mare è stato un fattore essenziale nelle operazioni della Concordia, non solo durante il raddrizzamento del relitto, lo scorso settembre, e nell'ultima fase di rigalleggiamento, date la tipologia del cantiere, esposto ai venti e alle onde, e la complessità delle attività, sopra e sotto l'acqua. In due anni i meteorologi Lamma hanno quotidianamente fornito le previsioni, sulla base delle quali venivano organizzate le attività del cantiere, in inglese durante i briefing, nonché informazioni in tempo reale ed aggiornamenti continui alla Titan Micoperi. Anche oggi è stato fornito un altro bollettino che indica la possibilità di venti dal Nord con raffiche intorno ai 20 nodi. Per la Concordia sono state create mappe e modelli meteo ad altissima risoluzione ad hoc dell'isola. È stata così accumulata un’importantissima esperienza sul campo. Tutti i modelli meteorologici hanno infatti dei limiti, soprattutto quando l'area da monitorare si restringe a pochissimi chilometri: conoscere un territorio e le sue caratteristiche climatiche e morfologiche in modo così dettagliato e accurato è un lavoro che potrà essere messo a frutto in futuro e che rafforza la convinzione “che la sinergia tra ricerca ed enti locali possa tradursi in servizi a valore aggiunto per i cittadini, anche per la gestione delle emergenze” sottolineano i presidenti Rossi e Nicolais. Per assistere il team impegnato nella rimozione della Concordia sono state coinvolte tutte e due le anime del Lamma: la parte che si occupa della previsioni e quella impegnata sulla modellistica atmosferica e oceanografica che fa capo al Cnr. Sono stati installate anche apparecchiature specifiche per l'osservazione dell'area. Le previsioni hanno potuto contare in questi due anni sui dati forniti da un radar meteo-marino dalla tecnologia innovativa, due stazioni meteo tradizionali e un mareografo.