piano che ha come obiettivo far tornare alla ribalta la manifestazione genovese come la più importante in Europa e nel Mediterraneo.
PROGETTO DI RILANCIO “Anche se si è parlato già dell’edizione 2015 legata all’Expo, siamo ancora ben concentrati sull’edizione 2014. La nuova organizzazione del Salone sta lavorando a pieno ritmo sull’evento di Ottobre, stanno arrivando le ultime adesioni. C’è gran fermento, i lavori proseguono secondo il piano di sviluppo previsto nell’arco di tre anni. È evidente che il Salone del 2015, anche se differente nel format, sarà comunque una naturale evoluzione all’interno di una coordinata operazione di rilancio del Salone di Genova inteso come momento di massima valorizzazione della nautica italiana. E’ un progetto che piace a operatori ed espositori.”
OBIETTIVI DI LAVORO “Il realismo paga. Il 2013 è stato ‘l’anno zero’. Ora si è ripartiti ben coscienti che c’è molto da fare. Siamo tutti sulla stessa barca, conviene affrontare i problemi, fare sistema, mettere da parte i rimpianti e, soprattutto, evitare di nascondere la testa sotto la sabbia. L’obiettivo primario è far tornare il Salone di Genova il più grande e importante d’Europa. I presupposti per farlo ci sono tutti.”
ELEMENTI STRATEGICI DI RIQUALIFICAZIONE “Sono tre i fattori su cui ci stiamo concentrando per il 2014. Primo, la dimensione veramente internazionale del Salone. Bisogna far parlare di noi all’estero e i dati registrati a fine Luglio circa la presenza di giornalisti stranieri sono estremamente positivi. Attraverso la stampa dobbiamo ribadire e far comprendere che il sistema è potenzialmente molto forte e che la nostra tradizione è un patrimonio unico e irrinunciabile. A questi vanno aggiunti i buyers che grazie al Ministero dello Sviluppo Economico siamo in grado di invitare a toccare con mano la qualità delle produzioni dell’industria nautica italiana. In secondo luogo, abbiamo riorganizzato in maniera più funzionale la fiera. La distribuzione degli spazi è più logica, avere le barche in acqua permette agli espositori di valorizzare i propri modelli anche con prove in acqua e, contestualmente avere costi di esposizione più bassi. Una più chiara divisione per settori merceologici rende più facile la vita ai visitatori. In più tutti i servizi, dalla ristorazione ai parcheggi, sono stati decisamente migliorati. Infine, il terzo punto: il Salone deve inserirsi con forza nel sistema Made in Italy. Deve essere la vetrina d’eccellenza della nostra tradizione nel realizzare barche grandi e piccole. Una storia che parte da lontano ed è parte integrante, anzi fiore all’occhiello, della nostra produzione. Tutto il mondo vuole il Made in Italy, quello vero. Noi dobbiamo portarglielo in casa, per quello che ci compete, ma coordinandoci anche con altri settori di qualità che ci hanno reso famosi e hanno costruito l’alta immagine di cui continuiamo a godere.”
SUPER MADE IN ITALY “È un nuovo brand che riunirà al Salone di Genova tutti grandi yacht italiani. Si stanno costruendo sinergie forti con il mondo dell’arredamento e con quello del design. Il progetto Super Made in Italy si inserisce in questo contesto e ci consentirà di superare le logiche individualistiche tipiche del nostro carattere italiano. I detentori della creatività, dell’originalità siamo noi. Il design italiano è punto di riferimento per tutti gli operatori nel mondo, così come la qualità della nostra componentistica. Questa leadership va esaltata e comunicata tramite il Salone Nautico.”
PUNTI DI FORZA DEL LAYOUT ESPOSITIVO “L’anno scorso avevano trovato la loro casa ideale sia gli accessori sia le piccole imbarcazioni, pneumatiche e non, al padiglione B. Lo stesso era accaduto con i motori e i grossi impianti, concentrati nel Power Village. Quest’anno chi avrà una nuova e migliore collocazione sono il mondo della vela, con il nuovo e imponente Sailing World sotto alla tensostruttura e, appunto i grandi yacht, tutti al Super Made in Italy. Mi piace che ogni categoria merceologica abbia la propria posizione chiara e definita.”
PARTECIPAZIONE DI ESPOSITORI “Abbiamo registrato il rientro di alcuni cantieri importanti che nelle scorse e difficili annate avevano deciso di non partecipare. Alcuni di essi hanno anche aumentato lo spazio espositivo. Ovviamente non posso che essere dispiaciuto per l’assenza di alcuni marchi storici della cantieristica italiana. Non fa bene al Salone, e non fa bene al comparto nel suo insieme. Il Salone del 2014, comunque, dimostra di piacere. Siamo di fronte a una sfida che affrontiamo con entusiasmo e fiducia.”