L’attuale situazione della formazione marittima nel nostro Paese è direttamente correlata alla possibilità di offrire nuovi spazi di occupazione a bordo per i nostri ufficiali elevandone gli standard di qualità e di professionalità, in modo tale da renderli competitivi sul mercato
internazionale. Non solo, l’armamento italiano, ed europeo in genere, necessita e necessiterà sempre più di operatori di alto livello, competenti sul piano tecnico professionale specifico, con una formazione manageriale e con alti profili di responsabilità etica. Le regole stringenti della Convenzione STCW Manila 2010 e le prescrizioni dell’EMSA ci impongono un deciso salto in avanti nella piena attuazione di quanto prescritto dagli organismi internazionali,in primo luogo dall’IMO, cercando di riposizionarci all’avanguardia della professionalità in questo importantissimo settore della nostra economia. Oggi noi, abbiamo una valida rete di Istituti Tecnici per i trasporti e la logistica (ex nautici) con molti di essi che hanno adottato l’opzione marittima (dalla quale usciranno gli Allievi ufficiali di macchina e di coperta) e che si stanno certificando in qualità ISO 9001, secondo le prescrizioni dell’EMSA, per poter inserire e certificare, nell’ambito dei percorsi di studio parte delle competenze definite dall’STCW, in relazione alle sezioni A 1/II e A1/III , riferite agli Ufficiali di navigazione e di macchina. Questo è un buon risultato, ma è assente in Italia, a differenza degli altri Paesi europei, un sistema di formazione “riconosciuto e certificato” che accompagni gli Allievi Ufficiali, anche attraverso un training di 12 mesi di addestramento a bordo alla “tenuta della guardia” fino al conseguimento del titolo professionale di Ufficiale. Oggi, tale percorso è, in larga parte del tutto individuale: ricerca, sempre più difficile, degli imbarchi; conseguimento a proprie spese delle certificazioni obbligatorie, perfezionamento nella lingua inglese, spesso assai carente all’uscita della scuola secondaria superiore, lezioni private per presentarsi all’esame di abilitazione professionale, con cadute sempre più ampie allo stesso, con punte, in alcuni casi, di bocciature che sfiorano il 90%.
Eugenio Massolo
Presidente Accademia Italiana Marina Mercantile
(leggi l’articolo completo su PORTO&diporto Giugno 2014)
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