Il Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste Marina Monassi è intervenuta nei giorni scorsi con una propria nota indirizzata al vertice del Gruppo Ferrovie dello Stato e, per conoscenza, alla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia ed alla
Direzione Generale per i Porti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in merito alla questione della temporanea sospensione della percorribilità sulla tratta ferroviaria Campo Marzio-Villa Opicina, meglio conosciuta come “Transalpina”.In particolare si è posto l’accento sul fatto che tale provvedimento interno di RFI nella sostanza costituisce una rilevante limitazione all’accesso via ferro alle infrastrutture del Porto di Trieste, in palese contrasto con le obbligazioni assunte dal nostro Paese in sede internazionale a seguito dei trattati e dei relativi dispositivi a suo tempo sottoscritti circa l’impegno a mantenere la più ampia accessibilità al porto stesso.
A tale proposito si è sensibilizzata l’attenzione della Direzione Generale per i Porti del competente Ministero a verificare se il mantenimento in esercizio delle infrastrutture in questione, al di là degli aspetti di mero costo di gestione e/o manutenzione, possa a tutti gli effetti rivestire carattere di obbligatorietà in capo al gestore della rete, anche in forza delle contribuzioni erogate nel tempo dallo Stato al Gruppo FS a seguito degli accordi internazionali sottoscritti con l’Austria e l’Ungheria per l’utilizzo del porto di Trieste.
Al Gruppo FS in particolare è stato ribadito che la linea in questione, pur non venendo regolarmente utilizzata per il traffico merci a causa della rilevante pendenza, rappresenta un’eventuale via di emergenza comunque fruibile in caso di eventi straordinari che possano incidentalmente interrompere il collegamento ferroviario costiero, sì da non isolare completamente gli impianti portuali di Trieste dalla rete nazionale ed europea.
Alla luce di quanto sopra, la Presidente dell’Autorità Portuale Marina Monassi ha chiesto un sollecito ripristino della circolazione sull’infrastruttura ferroviaria in questione, intervenendo prontamente sugli inconvenienti tecnici che ne hanno determinato la temporanea interruzione.