Franco Gallia |
territorio. Questo secondo appuntamento, dedicato ai settori e alle imprese innovative del Mezzogiorno, è ospitato dalla “Città della Scienza”, luogo simbolo della vocazione all’innovazione delle imprese eccellenti della regione, vede come protagonisti il direttore generale del Banco di Napoli, Franco Gallia, e, come ospite di turno, il presidente dell’Unione Industriale di Napoli, Paolo Graziano. In apertura il direttore generale di SRM (Gruppo Intesa Sanpaolo), Massimo Deandreis, ha presentato il report di SRM sul tema dell’incontro. Franco Gallia, direttore generale del Banco di Napoli:
“In un momento così delicato per l’economia del Paese, delle nostre imprese, ma anche delle banche, abbiamo avvertito la necessità di andare noi in giro sul territorio per ascoltare il mondo produttivo e per testimoniare come, pur tra tante difficoltà, noi ci siamo. Il Banco di Napoli è infatti vicino agli imprenditori, alle loro aziende, all’economia del territorio. Abbiamo voluto privilegiare alcuni temi che secondo noi rappresentano asset economici imprescindibili per Napoli e la Campania. Agroalimentare, Innovazione ed Economia Marittima sono alcuni dei settori storicamente fondamentali dell’economia del Mezzogiorno, ma che riteniamo abbiano un potenziale ancora non del tutto esplorato e una valenza non adeguatamente riconosciuta nel mondo. Con questo ciclo intendiamo, insieme a chi l’impresa la sa fare e promuovere nel mondo, capire e stimolare le energie necessarie per fare di esperienze circoscritte un sistema capace di riportare Napoli, la Campania ed il Mezzogiorno al centro dell’economia del Mediterraneo”.Massimo Deandreis, direttore generale SRM:
“Lo studio presentato oggi mette in evidenza che il Mezzogiorno, pur avendo indicatori su spesa in ricerca e innovazione sotto la media, presenta alcune nicchie settoriali ed eccellenze tecnologiche di grande rilevanza. Questo dato va accoppiato con quello che ci indica che le imprese che spendono in innovazione e ricerca hanno risultati di bilancio migliori e riescono ad accrescere la produttività del lavoro. Questi sono in effetti i due fattori critici dell’economia italiana: scarsa produttività e basso livello di innovazione ma anche nel Sud non mancano le imprese che, con successo, vanno contro corrente dimostrando, come nel caso dell’aerospaziale, che esiste una via verso sviluppo e crescita.”