Un accordo dalle molte valenze – di natura scientifica, ambientale, economica, logistica, culturale e sociale, formativa e occupazionale – quello siglato tra l’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e il Consiglio Nazionale delle Ricerche che prevede una collaborazione di ampio respiro per l’utilizzo sempre più eco-efficiente delle autostrade
del mare e lo sviluppo ecosostenibile di uno dei suoi snodi principali. Parte significativa dell’accordo è relativa alle energie rinnovabili e alle smart grid, le reti intelligenti, volte al superamento del problema per le navi di disporre di energia nel porto di arrivo, senza provocare impatto ambientale. La sfida di ottenere una quantità di energia ingente dalle fonti rinnovabili, attraverso una stretta collaborazione in tutti i settori – energia eolica, solare, biomasse, ma soprattutto energia dal moto ondoso – si affiancherà a molteplici attività: dallo studio dell’inquinamento atmosferico, allo sviluppo di modelli previsionali per la qualità dell’aria; dal monitoraggio e miglioramento della qualità del mare, alle tecnologie marittime – ad esempio legate a motori più efficienti, o allo studio di nuovi materiali per le costruzioni navali. Il telerilevamento dell’inquinamento del mare, causato da sversamenti accidentali e non (come il lavaggio delle cisterne) di carburanti e di altri inquinanti in mare, sarà infine un’altra delle attività di punta previste dall’accordo. Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia e numero uno di Assoporti, afferma che tale accordo consentirà di valorizzare il patrimonio culturale dei porti coinvolti e innovare le attività che vi si svolgono, confermando la volontà di rendere il network uno dei principali centri dello sviluppo economico nazionale. Obiettivo che si realizzerà sia attraverso la creazione di un polo dedicato alle scienze e tecnologie del mare, sia grazie ad una attenzione forte alla promozione dei beni architettonici interni e limitrofi ai tre porti del network, nel segno della sostenibilità ambientale dei traffici ospitati al loro interno. La nascita del “Centro di alta formazione” sulle scienze e tecnologie associate ai traffici marittimi ed alla portualità potrà generare occupazione green per le nuove figure professionali che opereranno nei porti “intelligenti” di domani, la cui crescita si basa sui valori di cultura e ambiente.
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