direzione sta andando lo scalo, che tradizionalmente è il porto del polo della siderurgia toscana, con le ampie aree retroportuali dedicate a questo settore, che però denuncia un allarmante stato di crisi.
Per sanare questa difficile situazione che rischia di lasciare a casa centinaia di lavoratori, in questi giorni si firmerà in Regione Toscana l'accordo di programma per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino che prevede un intervento integrato e complessivo sull'area, il rilancio della Lucchini e lo sviluppo dell'intera area industriale, agevolando l'ingresso di nuovi possibili investitori.
“La Regione sta lavorando – dichiara l’assessore Gianfranco Simoncini - per riqualificare la siderurgia di Piombino nel suo complesso e, in particolare, punta ad un progetto per la realizzazione del forno elettrico, la tecnologia Corex, al mantenimento della qualità produttiva per fare di Piombino un polo nazionale per lo smantellamento delle grandi navi”.Ecco il sempre più stretto collegamento fra porto e insediamenti industriali. Ingenti le risorse stanziate: la Regione prevede una dotazione di 30 milioni di euro, nel programma operativo Fesr 2014-20, per gli interventi di miglioramento ambientale ed energetico, mentre altri 32,2 milioni di euro verranno dal programma di attuazione 2007-2013 del Fas e saranno destinati agli investimenti. Piombino potrà quindi diventare polo di rottamazione e smaltimento delle navi militari e sede di risistemazione delle grandi navi da crociera, a partire da quelle della Costa.
Patrizia Lupi
(leggi l’articolo completo su PORTO&diporto Aprile 2014)