Progettare il futuro del Lungomare di Napoli “liberato”, pedonalizzato dalla giunta de Magistris, per lungo tempo al centro di accese polemiche tra amministrazione e cittadini. E’ questo l’obiettivo della quinta edizione del premio “La Convivialità Urbana”, ideato dall’Associazione Napolicreativa e realizzato in
partenariato con l'Ordine degli Architetti paesaggisti, pianificatori e conservatori di Napoli e provincia e l'Associazione costruttori edili napoletani. Dopo Piazza San Luigi, il Casale di Posillipo, Piazza Mercato e la Mostra d’Oltremare, il premio invita i giovani architetti, inseriti in gruppi multidisciplinari di professionisti, a misurarsi con il Lungomare e, al tempo stesso, lancia un confronto sul tema a livello locale, nazionale e internazionale tra professionisti, studiosi, cittadini e amministratori.
Il bando, che scade il 19 maggio, ha lo scopo di promuovere un tipo di architettura “partecipata” che metta in campo nuove strategie di intervento e che tenga conto dell’accessibilità, della mobilità interna al quartiere e in relazione al sistema urbano, e proponga nuove forme di “promozione” del tessuto urbano. La riqualificazione del water-front, del centro storico e delle zone occidentale ed orientale di Napoli è un tema cruciale per il rilancio di Napoli su scala nazionale ed internazionale.
L’idea di un concorso di idee nella zona del lungomare di Napoli compresa tra Largo Sermoneta e via Partenope, nasce proprio come stimolo per l’amministrazione comunale da parte dell’Ordine degli architetti, ad affrontare tematiche importanti attraverso lo strumento dei concorsi in modo da valorizzare al massimo il potenziale espressivo degli architetti, invertendo la tendenza che affida sempre più spesso alle imprese la progettazione e, quindi, gli scenari futuri di parti strategiche della città, ponendo in secondo piano la figura del libero professionista e degli studi di progettazione.
Eduardo Cagnazzi