l’ingresso annunciato, del porto di Chioggia nel traffico crocieristico. La “little Venice, così è chiamata Chioggia per le sue caratteristiche architettoniche, urbane e morfologiche simili a quelle di Venezia, apre dunque le sue strutture portuali di Isola Saloni, dove è stato recentemente realizzato il terminal crocieristico dopo aver trasferito il 95% del traffico commerciale nell’area di val Da Rio.
Un terminal modernissimo attrezzato per tutte le operazioni di controllo bagagli e passeggeri in uno dei più pittoreschi scenari della laguna Sud. Ciò detto veniamo al dunque: come far sinergia col vicino porto passeggeri di Venezia quando, di fatto, la candidatura di Chioggia potrebbe rivelarsi per le compagnie di navigazione assai più competitiva rispetto ai costi dei servizi e alle tasse d’ancoraggio?
Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson e il presidente della Camera di Commercio e dell’Azienda Speciale (ASPO) Giuseppe Fedalto puntano dritti all’obiettivo “Vogliamo dare a Chioggia un riassetto urbano e dare la possibilità di creare nuove economie e opportunità di lavoro, anche nell’ambito del traffico crocieristico. Tutti questi obiettivi – trasfusi in accordo di programma tra l’Amministrazione comunale, ASPO e Capitaneria di Porto, in collaborazione “sociale” con l’utenza e le imprese locali del settore del turismo e di servizio alle crociere – sono divenuti premonitori nella destinazione dello scalo di Isola Saloni a funzioni crocieristiche”.
Nelle dichiarazioni ufficiali non manca una malcelata “affettuosa graffiatina” ai cugini veneziani: “Questa lungimiranza, oltre a dare un’opportunità al mondo crocieristico può anche rappresentare la chiave di volta di un problema ambientale, idraulico, ecologico, occupazionale e turistico, criticità che stanno soffocando Venezia”.
Massimo Bernardo