“La Costa Concordia deve restare in Italia non per riconoscere al nostro paese una sorta di “danni di guerra” che pure ha subito anche in termini di immagine, ma perché la marineria italiana, dopo aver patito le gravi conseguenze di quella immane sciagura, ha dimostrato dalle fasi immediatamente successive al naufragio sino ad oggi, tutta la professionalità, la competenza e il prestigio che le viene riconosciuto sul piano internazionale. E l’operazione di smantellamento finale della grande nave in un porto italiano, deve rappresentare, la necessaria conclusione”.
Lo sostiene il Presidente di Federagenti, Michele Pappalardo che invita il governo a sciogliere il nodo “Costa Concordia” in anticipo rispetto alle date previste dalla compagnia armatrice per lo spostamento della nave. “La compostezza della gente del Giglio, l’efficienza delle operazioni di soccorso, il successo conseguito dall’ingegneria italiana nel raddrizzamento del relitto – conclude Pappalardo – forniscono al nostro paese tutte le credenziali per chiudere in casa la triste pagina della Costa Concordia”.