Quello che scatterà alla mezzanotte di domenica prossima è un fermo nazionale di categoria, programmato dal 9 al 13 dicembre prossimi,
“finalizzato unicamente – ha precisato il Segretario Generale di Trasportounito, Maurizio Longo – ad affermare rivendicazioni che garantiscano le condizioni minime di sopravvivenza per una categoria alla quale il Governo si ostina a non dare risposte. Se all’iniziativa del fermo nazionale – ha proseguito Longo – si sono uniti movimenti di protesta le cui ragioni peraltro sono assolutamente condivisibili, è un problema che attiene alla politica ed alle istituzioni”.
Trasportounito, unica associazione autonoma della rappresentanza dell’autotrasporto, in questa vertenza con il Governo, rappresenta oltre alle proprie diecimila imprese associate con circa cinquanta associazioni provinciali, anche altre associazioni autonome dell’autotrasporto (Aitras, Assiotrat, Assotrasport, Azione nel Trasporto, Movimento Autonomo trasportatori e Sati).
“Il Governo – ha concluso Longo – pur conoscendo la tensione che inevitabilmente infiammerà il Paese la prossima settimana, non avverte neanche l’esigenza di convocare i rappresentanti dell’autotrasporto, per verificare la possibilità di evitare un trauma al Paese. Se ne assumerà la responsabilità”.