ad essere una piattaforma logistica alternativa a quelle del nord Europa. E' questo uno dei risultati più importanti del convegno che si è tenuto a Portogruaro lo scorso 29 novembre dal titolo “Vie di comunicazione, infrastrutture, logistiche ed intermodalità” al quale hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori alla mobilità e alle infrastrutture del Veneto, Renato Chisso e del Friuli Venezia Giulia Mariagrazia Santoro.
Ma perchè Portogruaro? Nel comune del veneziano, a metà strada tra i due principali porti del Nord Adriatico esistono già l'Interporto di Portogruaro, con 250 mila mq di aree disponibili, l'Autoparco Savo al quale fanno capo oltre 500 mezzi e Eastgate Park un'area logistica di quasi 2 mln di mq già completamente urbanizzata. Infrastrutture pensate vent'anni fa con un investimento complessivo notevole e il cui ruolo va ripensato in funzione del nuovo contesto in cui si trovano ad operare: nazionale, con la nuova legge sugli interporti in dirittura d'arrivo, ma anche europeo e globale, con le nuove direttrici di traffico individuate dalla programmazione comunitaria.
Nel 2012 Regione Veneto e Provincia di Venezia con i Comuni di Portogruaro e Fossalta, Interporto Portogruaro Spa, Autoparco Savo e Fondo Spazio Industriale (per Eastgate Park) hanno firmato un protocollo per la realizzazione di uno studio sulle possibilità di sviluppo del polo logistico portogruarese affidato alle società Nomisma e Polins e allo studio di ingegneria Munari, studio che ha rappresentato il cuore del convegno.
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