In nessuna parte del mondo si fa festa come ai balli di Vienna. Ogni anno in città ne vengono allestiti 450, dall’elegante serata tradizionale alle scatenate feste in maschera di Carnevale, dai balli dei Pasticcieri a quelli dei Caffettieri, fino alla danza del Bonbon e dei Cacciatori. I viennesi
amano la musica, ma anche il ballo che Johann Strauss rese celebre in tutto il mondo, una danza che inizialmente, a causa del contatto fisico tra i due ballerini, era malvisto. Oggi le signore possono invece mostrare le caviglie. E non c’è ballo viennese che non risuoni l’inconfondibile ritmo di tre quarti. Anche per questo, per l’anno nuovo che verrà, Vienna ha scelto come motto “ballare e festeggiare”.
Già il Capodanno si festeggia nei più bei luoghi della città, lungo il Percorso di San Silvestro con un mega party, nelle sale della Hofburg con il ballo imperiale e in ogni ristorante. E si balla lungo le strade dei tipici mercatini che propongono oggetti di artigianato artistico locale, portafortuna per il nuovo anno, specialità culinarie, punch e vin brulé. E’ il classico cerimoniale che è alla base del fascino che avvolge le danze. Quelle più raffinate prevedono l’obbligo di portare il frac per gli uomini e l’abito lungo da sera per le donne, ma oggi anche nelle più belle sale di Vienna non si guarda al classico abito da sera.
Ci si va per divertirsi, per lasciarsi alle spalle la quotidianità e fare nuovi incontri. Vienna non è solo feste e balli. La cucina è ricercata e ricca di specialità che provengono dagli orti e dai frutteti della città. Nella preziosa Orangerie di Schonbrunn si coltivano cento diverse varietà di agrumi, tra cui quaranta storiche. E chi desidera assaggiarne alcuni di questi rari frutti, può farlo tutto l’anno. Solo nella capitale austriaca si contano ben settecento agricoltori metropolitani che non solo producono verdura, ma possono vantare una viticoltura degna di nota all’infuori dei confini urbani.
E a Vienna è possibile ammirare le opere d’arte dei grandi maestri contemporanei, da Klimt a Schiele, nel bel mezzo dell’opulenza barocca. Il Belvedere, l’ex residenza estiva del principe Eugenio di Savoia, ha molto da offrire in questo senso. E a partire dal 2014 questo edificio assumerà anche la gestione delle sale restaurate del principe Eugenio in via Himmelpfortgasse, dove verranno presentate opere di Valie Export, Erwion Wurm e Heimo Zobernig. Una cultura che abbraccia il mondo imperiale con quello contemporaneo. “E’ per questa atmosfera di sogno che Vienna è conosciuta e amata in tutto il mondo”, afferma Isabella Reuter, dell’ente turismo cittadino.
Eduardo Cagnazzi
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