Le Autostrade del Mare hanno rappresentato e rappresentano un’occasione di futuro per il Mediterraneo, non solo in termini economici ma anche ambientali e culturali. In quest’ottica è determinante il ruolo che svolge RAM – “Rete Autostrade
Mediterranee” che promuove insieme ad altri soggetti, pubblici e privati, una serie di iniziative per favori il trasferimento del trasporto delle merci dalla modalità terrestre a quella marittima, proprio per sfruttare quelle vie d’acqua naturali, rappresentate dai mari che bagnano gli ottomila chilometri di coste del nostro Paese.
Porto&diporto ne parla con Tommaso Affinita, che dal 2008 è Amministratore Delegato di RAM. Un curriculum di grande prestigio, quello di Affinita, che dopo essere stato dirigente del Senato, Capo di Gabinetto del ministero delle Comunicazioni e Presidente dell’ Autorità Portuale di Bari, oltre che di Assoporti, è oggi docente di “Economia e politica dei trasporti” presso la LINK Campus University di Roma dove è anche Presidente e coordinatore del MASTER in “Logistica integrata”. Grand’Ufficiale al merito della Repubblica, per molti anni è stato Docente di “Economia e gestione delle imprese marittime” presso l’Università di Bari ed ha pubblicato numerosi contributi su tematiche relative alla Storia del Risorgimento ed alla evoluzione delle istituzioni parlamentari.
Prof. Affinita quali sono le più recenti iniziative per promuovere le Autostrade del Mare?
Per quanto riguarda il settore istituzionale abbiamo sottoscritto con il presidente dell’Autorità portuale di Messina, Antonino De Simone, un Protocollo d’Intesa che prevede una stretta collaborazione tra i due enti ai fini della promozione delle attività nello scalo siciliano.RAM e l’Authority siciliana si attiveranno per mettere a punto un programma articolato sulla individuazione delle opere per il potenziamento infrastrutturale dei terminal dedicati alle Autostrade del Mare. Ma puntiamo anche a implementare i collegamenti dello scalo raccordandolo con la rete stradale, autostradale e ferroviaria e con le strutture logistiche. Definiremo le linee marittime potenzialmente coinvolgibili, individueremo i fabbisogni finanziari e le relative modalità di finanziamento, valuteremo gli interventi normativi eventualmente necessari, attiveremo Accordi di programma e Conferenze di servizi.
Vi sono altri soggetti coinvolti nel Progetto?
Con De Simone abbiamo ritenuto opportuno allargare l’ambito della collaborazione ad altri soggetti istituzionali fortemente interessati alla crescita del porto di Messina quali la Camera di Commercio, l’Università, che vanta una a lunga tradizione nel campo degli studi marittimi ed infine la Regione, considerata la rilevanza delle “Autostrade del Mare” ai fini della movimentazione verso i mercati europei della filiera agro-alimentare siciliana.
D’altronde il combinato terra mare richiede una programmazione territoriale che coinvolge più soggetti istituzionali.
Patrizia Lupi
(leggi l’intervista completa sul prossimo numero di Porto&diporto)
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