trionfalismi, con un occhio vigile sulla realtà difficile e in continua trasformazione, con grande rispetto per le difficoltà del mercato e dei concorrenti, all’insegna di una forte spinta e voglia di cambiamento. Manuel Grimaldi e la sua squadra cercano di far quadrare i conti conciliando il business con il rispetto ambientale e la valorizzazione delle risorse umane.
Le presenze eccellenti e i nomi di prestigio che hanno affollato il pannel del meeting internazionale, documentano la stima e la diffusa rete di relazioni che la famiglia Grimaldi è riuscita ad instaurare in Italia e all’estero. A partire dai massimi esponenti dei porti di riferimento dell’armatore che, non si limita a mandare nei mari del mondo le sue navi - dalle portacontainers, ai traghetti alla car carriers - ma scende a terra investendo nei porti, differenziando l’attività nella logistica o nel turismo. Ad esempio nel porto di Barcellona dove Grimaldi ha investito cifre ragguardevoli per creare un terminl dedicato ai traffici cargo e passeggeri delle Autostrade del Mare. In Italia, solo per citarne alcuni,da Livorno e Civitavecchia a Ravenna, Catania, Brindisi, porti questi ultimi interessati da nuove linee di short sea che ogni anno sottraggono migliaia di automezzi dalle strade, con enormi benefici in termini economici, ambientali e di sicurezza.
“Già lo scorso anno – ricorda Manuel Grimaldi in apertura di lavori – abbiamo parlato delle opportunità generate dalla crisi economica. Ancora oggi dobbiamo guardare agli scenari mondiali per capire la direzione da prendere perché il futuro non ci colga impreparati”.Grimaldi è partito da un’attenta analisi della situazione mondiale per coglierne gli andamenti. Si sta stabilizzando il settore energetico negli USA, la crisi del debito sovrano nell’Eurozona sta scendendo, i paesi del Bric stanno rallentando il ritmo di crescita e l’instabilità del mondo arabo ritarda la crescita di quell’area. Nel settore dei trasporti abbiamo avuto alcune interessanti novità: la Cina ha iniziato ad investire per realizzare un nuovo canale in Nicaragua in competizione con Panama; la Russia ha annunciato imponenti investimenti nella ferrovia Transiberiana allo scopo di by-passare le consolidate connessioni per le spedizioni nell’Estremo Oriente e sono in fase di studio nuove rotte nel Mar Artico. Cambiano le fonti energetiche. Si stanno sperimentando auto elettriche. La Tesla Motors ha prodotto una macchina elettrica con un’autonomia di 426km, capace di raggiungere la velocità di 200km/h e di ricaricarsi in solo un’ora. Un’ invenzione che può essere paragonata all’invenzione del motore di ricerca Google o ai cellulari i-phone che potrebbe cambiare per sempre il mercato dell’automobile.
“Ma nel settore dello shipping – commenta Grimaldi – non ci sono segnali di ripresa. I prezzi dei carburanti sono molto alti, il traffico cargo soffre le profonde fluttuazioni dovute all’instabilità politica e alla crisi economica, la disponibilità di liquidità resta un interrogativo per i sistemi economici e per le aziende, in particolar modo quando esse dovranno fare i conti con le imminenti regolamentazioni Basilea 3”.Patrizia Lupi
(leggi l’articolo completo sul prossimo numero di Porto&diporto)