Il comparto delle crociere, seppur in un momento economico certamente non facile per l’economia nazionale, negli ultimi anni ha dato un crescente contributo all’economia e all’occupazione del Paese attraverso l’apporto tanto degli operatori impegnati nelle fasi di costruzione e gestione del prodotto (dalla costruzione navi alle operazioni portuali, solo per citare due fasi) che di quelli, crocieristi inclusi, coinvolti nella dimensione turistica del fenomeno. Il 2012, anno critico, è stato superato limitando i danni mentre il 2013 secondo le stime che abbiamo formulato e che sono contenute nell’Italian Cruise Watch che verrà presentato il 25 ottobre a Livorno, vedono il traffico crocieristico attestarsi su 11,4 milioni di passeggeri movimentati, un valore molto vicino a quel 11,5 milioni che, ad oggi rappresenta un record assoluto per il comparto. Nel corso di Italian Cruise Day presenteremo inoltre le previsioni per il 2014 che dovranno necessariamente tenere in considerazione le scelte di itinerario da parte di alcune compagnie. In generale comunque è possibile affermare che si tratti di un comparto solido e dalle buone prospettive.Italian Cruise Watch, presentare lo strumento per le scelte nel settore
Italian Cruise Watch è il rapporto di ricerca curato da Risposte Turismo contenente i dati più aggiornati e rilevanti per l’industria crocieristica nazionale. Lanciato in occasione della prima edizione di Italian Cruise Day tenutasi nel 2011 a Venezia, è oggi il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono conoscere lo stato di salute del comparto. Al suo interno sono contenute serie storiche e previsioni di traffico, valutazioni quantitative e qualitative sulle dinamiche industriali e questioni specifiche e condizionanti per il futuro del settore crocieristico ed è frutto di un lavoro di ricerca e analisi da parte di Risposte Turismo con il contributo degli stessi operatori, coinvolti nella fase di recupero dati e lettura delle dinamiche industriali. L’edizione di Italian Cruise Watch 2013, oltre alla riproposizione di focus sugli investimenti dei porti, sulle scelte delle compagnie di crociera e l’attività e i pareri delle agenzie di viaggi, contiene un approfondimento sulle crociere fluviali, una alternativa sempre più di successo a livello mondiale alle crociere oceaniche.Che ruolo hanno le aziende portuali nello sviluppo delle crociere? Cosa chiedono le compagnie ai loro gestori?
I porti sono nodi centrali del processo produttivo crocieristico. Le compagnie, giustamente considerati gli operatori simbolo, non potrebbero arrivare all’output che vendono al consumatore finale senza la presenza, il lavoro, gli investimenti dei porti che scelgono di aprirsi al traffico crocieristico. Negli anni, a livello mondiale e così anche in Italia, si sono compiuti ingenti e diversificati investimenti per creare o potenziare e qualificare gli scali, con una conseguente crescente competizione e maggiore possibilità di scelta per le compagnie. Queste ultime, dal canto loro, chiedono costantemente livelli adeguati di servizio ed anche per questa ragione sempre più di frequente hanno scelto di entrare nel capitale sociale delle aziende di gestione del traffico passeggeri, opzione che in Italia è già stata seguita in molti dei più importanti porti crocieristici. Lo scenario è particolarmente complesso e per questo nell’edizione di quest’anno di Italian Cruise Watch, che verrà consegnata a Livorno ai partecipanti all’Italian Cruise Day, abbiamo provato a fare il punto su scala nazionale. Anche per questo motivo una sessione della giornata è proprio dedicata alla governance dei terminal.