internazionali, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio del ministero degli Esteri, della rappresentanza in Italia della Commissione e del Parlamento europeo, di numerose ambasciate, università, partner scientifici, aziende pubbliche e private.
Carlo Lombardi, segretario generale della Federazione del Mare, nel suo intervento introduttivo, dopo aver ricordato che Adriatico e Ionio collegano i territori di 7 paesi (Grecia, Italia, Slovenia, Croazia, membri dell’Ue, e Montenegro, Albania e Bosnia-Erzegovina), ha sottolineato l’interesse di tutto il cluster marittimo italiano per lo sviluppo di progetti relativi ad un’area di grande rilievo come è il Corridoio adriatico-ionico. In particolare, Paul Kyprianou, responsabile delle relazioni esterne del Gruppo Grimaldi, ha affermato che i collegamenti marittimi nell’Adriatico e nello Ionio sono vitali per lo scambio di merci e passeggeri tra l’Europa occidentale e l’area dei Balcani.
Affinché questi flussi crescano ulteriormente occorre un’azione decisa degli Stati membri per potenziare le infrastrutture portuali e i collegamenti con l’hinterland nell’area adriatico-ionica.
“Non meno importanti – ha specificato Kyprianou - anche per quest’area, sarebbero le politiche comunitarie per l’introduzione di un ecobonus europeo che favorisca il trasferimento del traffico merci dalla strada al mare, e per la rottamazione di traghetti obsoleti, e quindi più inquinanti, con unità più eco-sostenibili, rispondenti alle misure internazionali per ridurre il contenuto di zolfo nei carburanti marini”.