Finalmente la sensazione è che la politica si interessi realmente al cluster del trasporto e della logistica con una rinnovata visione d’insieme. Lanciando la sfida per una grande riforma strutturale del settore trasporti che in tempi brevissimi concretizzi un‘unica entità di coordinamento fra porti e interporti, Lupi con toni bipartisan sottolinea che dopo anni si sta per varare una legge di riforma del sistema che seppur valida espressione di tanto lavoro, necessita da subito un lavoro comune (Ministero ed Assoporti) di miglioramento e sulla polemica del numero delle AP
“non dobbiamo guardare al passato, le Autorità Portuali hanno svolto un ottimo lavoro ma oggi lo scenario è cambiato - Inoltre circa l’approccio al mercato globale dichiara - basta campanilismi occorre comprendere che la sfida della concorrenza e dei mercati non è quella giocata tra i porti italiani ma è quella che il Sistema Paese deve giocare oltre confine. Bisogna individuare un numero preciso di grandi distretti logistici, comprensivi di porto, retro porto, collegamenti infrastrutturali (strade e ferrovie) ed interporti, sui quali puntare in termini di sviluppo ed investimenti, altrimenti sarà la realtà del mercato mondiale che determinerà le nostre sorti”.Se continuiamo a gestire l'ordinario e l'esistente senza programmare il futuro non potremo accettare le sfide che la realtà ci sta ponendo e per questo ci vuole coraggio e responsabilità', per dirla in maniera inequivocabile a queste parole aggiunge che
”non possiamo (sia il mondo politico che quello imprenditoriale) ritornare alle logiche spartitorie di piccoli interessi individuali, di categorie o di lobby”.“L’emergenza non è terminata anzi dopo sei anni di recessione dobbiamo ancor di più essere energici in azioni che vanno al di là dei colori politici e perseguire necessariamente e doverosamente obbiettivi condivisi di rinnovamento del sistema dei trasporti. Non è possibile - continua il Ministro - che infrastrutture vitali come i porti, gli interporti, gli aeroporti ed i distretti industriali agiscano singolarmente e non si abbia una visione di insieme con una unica logica di sviluppo. Esiste la necessità immediata di un unico organismo di coordinamento nazionale del settore”.
Maurizio De Cesare