nuovo contesto economico nazionale e internazionale, evidenziando che
“Non di rado, le Autorità Portuali Italiane hanno assunto ruoli più di rigido controllo che di promozione delle iniziative imprenditoriali, finendo per ostacolarne lo sviluppo, e purtroppo alcuni Presidenti hanno interpretato staticamente più un ruolo politico-istituzionale di amministrazione locale che non operativo e commerciale. Nello stesso periodo, invece, i Presidenti delle principali Port Authority Europee, come Anversa, Rotterdam ed Amburgo giravano il mondo per promuovere le proprie banchine, corteggiando i principali Armatori e clienti offrendo loro concessioni e collaborazione”.“La Presidenza dell’Autorità Portuale – ha aggiunto Emanuele Grimaldi - dovrebbe rappresentare il vertice dell’intera comunità locale, catalizzatore di tutti gli interessi del cluster marittimo e del tessuto socio-economico regionale. Questo approccio ha dato splendidi risultati non solo in Nord Europa, ma anche in Italia, in alcuni fortunati casi testimoniati da significativi incrementi di traffico. Il Porto di Civitavecchia è sicuramente fra questi, ma non è il solo. Non vanno dimenticate altre importanti realtà sicuramente positive. Ulteriori miglioramenti sono possibili quanto necessari e potranno essere sicuramente agevolati da una maggiore cooperazione fra Assoporti e Confitarma nell’affrontare insieme i temi principali dello shipping e della portualità italiana”.In merito al disegno di legge sulla riforma portuale, attualmente all’esame dell’8^ Commissione del Senato, secondo il Presidente di Confitarma
“Le modifiche apportate al testo della legge n. 84/94 risultano certamente migliorative sia per quanto riguarda lo snellimento delle procedure amministrative per l’approvazione dei Piani Regolatori Portuali, gli interventi di dragaggio dei fondali e per la procedura di nomina del Presidente dell’Autorità portuale. Semplificare e snellire la burocrazia in ambito portuale rappresenta un pre-requisito per ogni forma di sviluppo dei traffici”.