La priorità dell’impresa italiana che nel 2013 vuole definitivamente superare la crisi e rimanere sul mercato è l’incasso, cioè la trasformazione del proprio credito in denaro, dopo un triennio caratterizzato da fenomeni di insolvenza a dir poco preoccupanti,
acutizzatisi ulteriormente nell’ultimo anno.
Come il mancato pagamento dei crediti commerciali da parte dei clienti, che ha causato sofferenza di cassa, blocco degli investimenti e dei finanziamenti e si è tradotto, in alcuni casi, anche nella cessazione dell’attività.
Ma gli ultimi tre anni sono stati determinanti anche per la ristrutturazione dei processi aziendali e la costruzione di policy di gestione del credito più restrittive e attente a salvaguardare, oltre al working capital e alla solidità patrimoniale dell’impresa, il rapporto con il cliente. E così, oggi, il credit management assume sempre più un ruolo organizzativo e decisionale: l’obiettivo condiviso è combattere il problema degli insoluti, ancora in aumento, che colpiscono l’81,4% delle imprese e che nel 36,2% dei casi provengono da clienti storici.
Ma per le imprese risulta sempre più fondamentale anche conoscere e segmentare il portafoglio clienti, monitorandone le evoluzioni nel tempo, con una sempre maggiore attenzione alla gestione del portafoglio nel suo complesso e non limitandosi all’analisi del singolo caso. Tra le imprese italiane si nota, insomma, un vero e proprio cambiamento culturale, che spinge alla riorganizzazione dei processi, all'innovazione degli strumenti e all'utilizzo di nuovi indicatori di performance.
E' quanto emerge dall’edizione 2013 dell'Osservatorio CRIBIS D&B – FORMAT sul credit management: la ricerca mostra come, di fronte all’andamento della difficile situazione economica degli ultimi due anni, il ruolo della gestione dei crediti commerciali nelle imprese sia stato costantemente rinnovato e questa funzione si stia via via integrando all’interno dei diversi processi d’impresa.
Oggi il 39,3% delle imprese italiane attribuisce alla gestione del credito commerciale un ruolo organizzativo, in aumento rispetto al biennio precedente (31,9%), anche se si riduce la quota di imprese che gli attribuiscono un ruolo decisionale determinante (dal 42,8% del totale al 37,4%). Contemporaneamente, negli ultimi due anni la percentuale delle imprese che ritengono che la gestione dei crediti commerciali abbia avuto un ruolo prevalentemente consultivo è diminuita dal 25,3% al 23,4%.
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