produrre parole come dimostra la lontananza della politica dalle questioni che realmente interessano la gente, i lavoratori, le imprese, le famiglie. Si continua a non decidere su energia, infrastrutture, mobilità, semplificazione amministrativa con gravissime conseguenze. Il mondo però va avanti e l’Italia resta indietro. La portualità è un esempio evidente di questa amara constatazione.
Il comparto vale il 2,5 per cento del PIL e crea lavoro per circa 800mila persone direttamente e con l’indotto. Per restare competitivi a livello globale bisogna compiere delle scelte urgenti a partire da una serie di sfide essenziali come l’ autonomia finanziaria, la fiscalità, la sburocratizzazione delle procedure, l’eliminazione delle ingerenze politiche nella gestione delle Autorità Portuali. Il caso di Napoli è clamoroso: l’Autorità portuale è senza guida da mesi con quattrocento milioni di fondi praticamente paralizzati; risorse che se messe in campo garantirebbero un’enorme boccata d’ossigeno a tutta l’economia campana e meridionale.
Dobbiamo impegnarci su alcuni assi strategici. Bisogna integrare il porto e le aree retrostanti perché uno scalo funziona se funziona anche il movimento a terra. Le due attività sono tra di loro profondamente collegate. Dobbiamo lavorare all’adeguamento infrastrutturale ecosostenibile ottimizzando le procedure operative di movimentazione delle merci, velocizzando le operazioni doganali mantenendo sempre alti gli standard di sicurezza per i lavoratori, gli scali e le strutture. In tale prospettiva l’aumento della dotazione tecnologica può valorizzare competenze e professionalità così come l’intermodalità e la connessione con il sistema ferroviario ed aeroportuale.
Il Governo - pur nella difficile contingenza internazionale – è quotidianamente impegnato con tutti i protagonisti del cluster marittimo nella ricerca delle migliori soluzioni logistiche e funzionali. Sperimentiamo uno stimabile spirito di collaborazione, la voglia di migliorarsi, il coraggio di sperimentare ed investire a patto che vengano rimossi gli ostacoli burocratici in un paese nel quale al massimo delle norme di tutela corrisponde il massimo dell’abusivismo.
Vincenzo De Luca
V. Ministro Infrastrutture e Trasporti