supporter del Defender vedono una piccola speranza di rimonta dopo che James Spithill e compagni hanno vinto con un margine di 52". I fans del Challenger, invece, hanno tirato un sospiro di sollievo nel vedere l'AC72 dei kiwi fare ritorno alla base dopo aver evitato la scuffia di un niente nel corso della prima bolina.
"Ci siamo andati davvero vicini, non c'è che dire - ha commentato lo skipper di Emirates Team New Zealand, Dean Barker, rimasto bloccato nello scafo di sottovento nei momenti più concitati - Comunque siamo soddisfatti e abbiamo sensazioni positive.
La barca cammina molto bene e ci sono ancora margini di miglioramento. Domani saremo nuovamente in regata, con l'obiettivo di conquistare punti".
Emirates Team New Zealand guida la serie di finale della 34ma America's Cup con il punteggio di 6 a 0, 6 a 2 in fatto di vittorie. A sollevare il trofeo sarà il primo team a raggiungere quota nove punti.
"Questa vittoria ci voleva proprio: non si può spiegare quanto il team stia lavorando duramente - ha spiegato lo skipper di ORACLE TEAM USA, James Spithill - Continuavamo a essere certi di poter vincere altre regate e al momento non ci intessa qual è il bilancio della sfida. A un certo punto bisogna cambiare passo e oggi è stato un grande giorno per noi: abbiamo fatto importanti passi avanti dal punto di vista prestazionale".Ieri, ORACLE TEAM USA ha speso la giornata presso la base apportando una serie di modifiche al proprio AC72 nella speranza di guadagnare in fatto di velocità. Modifiche che paiono aver dato i frutti sperati: nel corso della bolina, il catamarano statunitense è parso molto più vicino a quello kiwi di quanto non fosse accaduto nei primi giorni della sfida. Spithill non ha spiegato su quali dettagli ha lavorato il team; l'unico dettaglio evidente ha riguardato la rimozione del bompresso.