“L’ennesima ricetta per il Sud proposta dal Ministro Triglia è un film già visto, dove la prospettiva di nuovi, molti, fondi pubblici, in questo caso europei, è concreta, mentre il richiamo a farla finita con gli sprechi è una litania sentita mille volte e non ancora visibile in concreto”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’intervista rilasciata dal ministro della coesione territoriale sui problemi del Sud.
“Se diventasse realtà l’ipotesi di farla finita con gli sprechi – prosegue Zaia – i fondi europei diventerebbero davvero un volano di sviluppo, ma senza un piano strategico di lotta ai buchi neri, rischierebbero di essere come l’acqua che scorre in una conduttura bucata”. “Noi – prosegue Zaia – vogliamo vedere riscattati i cittadini del Sud, che sono le prime vittime della mala gestione e che meritano ben diverso futuro. Si cominci dall’introduzione dei costi e fabbisogni standard, non solo in sanità dove sono una priorità assoluta, ma in generale nell’ambito della spesa pubblica e si abbia l’umiltà di copiare le buone pratiche che più di una Regione italiana può proporre. Con i criteri con cui spendiamo i soldi pubblici in Veneto, ad esempio, lo Stato risparmierebbe 30 miliardi l’anno, pari ad una maximanovra, e non dovremmo subire lo scempio del patto di stabilità, inventato per coprire con i soldi dei virtuosi i buchi degli spreconi e far così apparire in pareggio il bilancio statale”. “Quello – conclude Zaia - che oggi tiene bloccati in tesoreria centrale 1 miliardo e 300 milioni che sono del Veneto e dei veneti e che per questo non possiamo utilizzare dovendo, massimo dei paradossi, chiedere a Roma un prestito pressoché di pari importo al tasso del 4% per pagare i fornitori della nostra sanità”.