Il rapporto tra città e tempo libero, in particolare notturno, non ha una valenza riconducibile solo alla qualità della vita dei residenti ma assume, sempre di più, una connotazione turistica e di stimolo del pensiero creativo. Persino le notti bianche diventano elemento integrativo dell’offerta turistica a dimostrare che, talvolta, si vende la veglia anziché il sonno.
E’ lungo, tuttavia, l’elenco delle città dove il centro storico è teatro di conflitti, anche intensi, tra una pluralità di interessi e esigenze che rinviano a diverse potenziali vocazioni dei luoghi.
Milano e tante altre città stanno vivendo gli effetti contraddittori della crescente vocazione circense dei centri storici, invasi di giorno da consistenti flussi turistici e di notte da persone che accedono alle diverse forme di entertainment esistenti.
La vocazione circense dei centri storici, sebbene indotta da fattori di diversa natura, fa anche da incubatore a comportamenti devianti, a volte illegali, che generano problemi delicati di gestione dell’ordine pubblico e che rendono difficile la coesistenza delle diverse esigenze che devono trovare risposte negli stessi luoghi.
In questo quadro è fondamentale trovare soluzioni praticabili che chiamino in causa la responsabilità di tutti, in sintonia con una idea condivisa del significato e del ruolo del centro cittadino rispetto agli obiettivi della comunità e dei suoi componenti. In questa ottica FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ha organizzato il convegno
“Movida, problema o opportunità”che si terrà il prossimo 20 giugno presso la Triennale di Milano; durante il convegno verrà presentata da Francesco Maietta, responsabile politiche sociali Censis, la ricerca
“Il centro storico delle città, da fonte di identità a luogo circense”Sono previsti interventi di Giuseppe De Rita, Presidente Censis; Elio Fiorucci, Stilista; Fulvio Scaparro Psicoterapeuta -Associazione Gea; Claudio De Albertis Presidente Assimpredil Ance; Emanuele Scafato, Istituto Superiore di Sanità. Le conclusioni saranno affidate a Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe.